9 luglio 2023 – XIV del Tempo Ordinario – Anno A – Letture in audio mp3

Letture con pause per lettori e diaconi – Foglietto pronto (.pdf)
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Prima lettura
Zc 9,9-10


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Ecco, a te viene il tuo re umile.

Dal libro del profeta Zaccarìa

Così dice il Signore:/
«Esulta grandemente,/ figlia di Sion,/
giubila,/ figlia di Gerusalemme!//
Ecco,/ a te viene il tuo re.//
Egli è giusto e vittorioso,/
umile,/ cavalca un asino,/
un puledro figlio d’asina.//
Farà sparire il carro da guerra da Èfraim/
e il cavallo da Gerusalemme,/
l’arco di guerra sarà spezzato,/
annuncerà la pace alle nazioni,/
il suo dominio sarà da mare a mare/
e dal Fiume/ fino ai confini della terra».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 144

Rit.:Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

Seconda lettura
Rm 8,9.11-13

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Se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ voi non siete sotto il dominio della carne,/ ma dello Spirito,/ dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.// Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo,/ non gli appartiene.//
E se lo Spirito di Dio,/ che ha risuscitato Gesù dai morti,/ abita in voi,/ colui che ha risuscitato Cristo dai morti/ darà la vita anche ai vostri corpi mortali/ per mezzo del suo Spirito/ che abita in voi.//
Così dunque,/ fratelli,/ noi siamo debitori non verso la carne,/ per vivere secondo i desideri carnali,/ perché,/ se vivete secondo la carne,/ morirete.// Se,/ invece,/ mediante lo Spirito/ fate morire le opere del corpo,/ vivrete.

Canto al Vangelo
(Cf Mt 11, 25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

Vangelo
Mt 11,25-30

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Io sono mite e umile di cuore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo/ Gesù disse:/
«Ti rendo lode,/ Padre,/ Signore del cielo e della terra,/ perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti/ e le hai rivelate ai piccoli.// Sì,/ o Padre,/ perché così hai deciso/ nella tua benevolenza.// Tutto è stato dato a me dal Padre mio;/ nessuno conosce il Figlio se non il Padre,/ e nessuno conosce il Padre se non il Figlio/ e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.//
Venite a me,/ voi tutti che siete stanchi e oppressi,/ e io vi darò ristoro.// Prendete il mio giogo sopra di voi/ e imparate da me,/ che sono mite e umile di cuore,/ e troverete ristoro per la vostra vita.// Il mio giogo infatti è dolce/ e il mio peso leggero».

2 luglio 2023 – XIII del Tempo Ordinario – Anno A – Letture in audio mp3

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Prima lettura
2Re 4,8-11.14-16

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Costui è un uomo di Dio, un santo, si fermi da noi.

Dal secondo libro dei Re

Un giorno Eliseo passava per Sunem,/ ove c’era un’illustre donna,/ che lo trattenne a mangiare.// In seguito,/ tutte le volte che passava,/ si fermava a mangiare da lei.//
Ella disse al marito:/ «Io so che è un uomo di Dio,/ un santo,/ colui che passa sempre da noi.// Facciamo una piccola stanza superiore,/ in muratura,/ mettiamoci un letto,/ un tavolo,/ una sedia e un candeliere;// così,/ venendo da noi,/ vi si potrà ritirare».//
Un giorno che passò di lì,/ si ritirò nella stanza superiore e si coricò.// Eliseo [disse a Giezi,/ suo servo]:/ «Che cosa si può fare per lei?».// Giezi disse:/ «Purtroppo lei non ha un figlio/ e suo marito è vecchio».// Eliseo disse:/ «Chiamala!».// La chiamò;/ ella si fermò sulla porta.// Allora disse:/ «L’anno prossimo,/ in questa stessa stagione,/ tu stringerai un figlio fra le tue braccia».

 

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 88

Rit.: Canterò per sempre l’amore del Signore.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.

Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele.

 

Seconda lettura
Rm 6,3-4.8-11

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Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti con lui: camminiamo in una vita nuova.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù,/ siamo stati battezzati nella sua morte?//
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché,/ come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,/ così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.//
Ma se siamo morti con Cristo,/ crediamo che anche vivremo con lui,/ sapendo che Cristo,/ risorto dai morti,/ non muore più;/ la morte non ha più potere su di lui.// Infatti egli morì,/ e morì per il peccato una volta per tutte;// ora invece vive,/ e vive per Dio.// Così anche voi consideratevi morti al peccato,/ ma viventi per Dio,/ in Cristo Gesù.

 

Canto al Vangelo (Cf 1 Pt 2, 9)
Alleluia, alleluia.
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa;
proclamate le opere ammirevoli di colui
che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Alleluia.

Vangelo
Mt 10,37-42

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Chi non prende la croce non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi apostoli://
«Chi ama padre o madre più di me/ non è degno di me;// chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me;/ chi non prende la propria croce e non mi segue,/ non è degno di me.//
Chi avrà tenuto per sé la propria vita,/ la perderà,/ e chi avrà perduto la propria vita per causa mia,/ la troverà.//
Chi accoglie voi accoglie me,/ e chi accoglie me/ accoglie colui che mi ha mandato.//
Chi accoglie un profeta perché è un profeta,/ avrà la ricompensa del profeta,/ e chi accoglie un giusto perché è un giusto,/ avrà la ricompensa del giusto.//
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo,/ in verità io vi dico:/ non perderà la sua ricompensa».

25 giugno 2023 – XII del Tempo Ordinario – Anno A – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Ger 20, 10-13

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Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Dal libro del profeta Geremìa

Sentivo la calunnia di molti:/
«Terrore all’intorno!/
Denunciatelo!// Sì,/ lo denunceremo».//
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:/
«Forse si lascerà trarre in inganno,/
così noi prevarremo su di lui,/
ci prenderemo la nostra vendetta».//
Ma il Signore è al mio fianco/ come un prode valoroso,/
per questo/ i miei persecutori vacilleranno/
e non potranno prevalere;/
arrossiranno perché non avranno successo,/
sarà una vergogna eterna/ e incancellabile.//
Signore degli eserciti,/ che provi il giusto,/
che vedi il cuore e la mente,/
possa io vedere/ la tua vendetta su di loro,/
poiché a te/ ho affidato la mia causa!//
Cantate inni al Signore,/
lodate il Signore,/
perché ha liberato la vita del povero/
dalle mani dei malfattori.

 

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 68

Rit.: Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.

 

Seconda lettura – Audio
Rm 5,12-15

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Il dono di grazia non è come la caduta.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ come a causa di un solo uomo/ il peccato è entrato nel mondo/ e,/ con il peccato,/ la morte,/ così in tutti gli uomini/ si è propagata la morte,/ poiché tutti/ hanno peccato.//
Fino alla Legge infatti/ c’era il peccato nel mondo/ e,/ anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge,/ la morte regnò/ da Adamo fino a Mosè/ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo,/ il quale è figura/ di colui che doveva venire.//
Ma il dono di grazia non è come la caduta:/ se infatti per la caduta di uno solo/ tutti morirono,/ molto di più la grazia di Dio,/ e il dono concesso/ in grazia del solo uomo Gesù Cristo,/ si sono riversati in abbondanza su tutti.

 

Vangelo – Audio
Mt 10,26-33

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Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi apostoli://
«Non abbiate paura degli uomini,/ poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato/ né di segreto che non sarà conosciuto.// Quello che io vi dico nelle tenebre/ voi ditelo nella luce,/ e quello che ascoltate all’orecchio/ voi annunciatelo dalle terrazze.//
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo,/ ma non hanno potere di uccidere l’anima;// abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna/ e l’anima e il corpo.//
Due passeri non si vendono forse per un soldo?// Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra/ senza il volere del Padre vostro.// Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.// Non abbiate dunque paura:// voi valete più di molti passeri!//
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,/ anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli;// chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini,/ anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

4 giugno 2023 – Santissima Trinità – Anno A – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Es 34,4-6.8-9

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Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ Mosè si alzò di buon mattino/ e salì sul monte Sinai,/ come il Signore gli aveva comandato,/ con le due tavole di pietra in mano.//
Allora il Signore scese nella nube,/ si fermò là presso di lui/ e proclamò il nome del Signore.// Il Signore passò davanti a lui,/ proclamando:/ «Il Signore,/ il Signore,/ Dio misericordioso e pietoso,/ lento all’ira/ e ricco di amore e di fedeltà».//
Mosè si curvò in fretta fino a terra/ e si prostrò.// Disse:/ «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi,/ Signore,/ che il Signore cammini in mezzo a noi./ Sì,/ è un popolo di dura cervìce,/ ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato:/ fa’ di noi/ la tua eredità».

Salmo responsoriale
Dn 3,52-56

Rit.: A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

 

Seconda lettura
2Cor 13,11-13

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La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ siate gioiosi,/ tendete alla perfezione,/ fatevi coraggio a vicenda,/ abbiate gli stessi sentimenti,/ vivete in pace/ e il Dio dell’amore e della pace/ sarà con voi.//
Salutatevi a vicenda con il bacio santo./ Tutti i santi vi salutano./
La grazia del Signore Gesù Cristo,/ l’amore di Dio/ e la comunione dello Spirito Santo/ siano con tutti voi.

Canto al Vangelo
Ap 1,8

Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.

Vangelo
Gv 3,16-18

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Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ disse Gesù a Nicodèmo:/
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio,/ unigenito,/ perché chiunque crede in lui/ non vada perduto,/ ma abbia la vita eterna.//
Dio,/ infatti,/ non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,/ ma perché il mondo sia salvato/ per mezzo di lui.//
Chi crede in lui/ non è condannato;/ ma chi non crede è già stato condannato,/ perché non ha creduto/ nel nome dell’unigenito/ Figlio di Dio».

28 maggio 2023 – Pentecoste – Anno A – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 2,1-11


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Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,/ si trovavano tutti insieme/ nello stesso luogo.// Venne all’improvviso dal cielo un fragore,/ quasi un vento che si abbatte impetuoso,/ e riempì tutta la casa/ dove stavano.// Apparvero loro lingue/ come di fuoco,/ che si dividevano,/ e si posarono su ciascuno di loro,/ e tutti furono colmati di Spirito Santo/ e cominciarono a parlare in altre lingue,/ nel modo in cui lo Spirito/ dava loro il potere di esprimersi.//
Abitavano allora a Gerusalemme/ Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo./ A quel rumore,/ la folla si radunò/ e rimase turbata,/ perché ciascuno li udiva parlare/ nella propria lingua.// Erano stupiti/ e,/ fuori di sé per la meraviglia,/ dicevano:/ «Tutti costoro che parlano/ non sono forse Galilei?// E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?/ Siamo Parti,/ Medi,/ Elamìti;/ abitanti della Mesopotàmia,/ della Giudea e della Cappadòcia,/ del Ponto e dell’Asia,/ della Frìgia e della Panfìlia,/ dell’Egitto/ e delle parti della Libia vicino a Cirène,/ Romani qui residenti,/ Giudei e prosèliti,/ Cretesi e Arabi,/ e li udiamo parlare nelle nostre lingue/ delle grandi opere di Dio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Seconda lettura
1Cor 12,3b-7.12-13

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Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ nessuno può dire:/ «Gesù è Signore!»,/ se non sotto l’azione dello Spirito Santo.//
Vi sono diversi carismi,/ ma uno solo è lo Spirito;/ vi sono diversi ministeri,/ ma uno solo è il Signore;/ vi sono diverse attività,/ ma uno solo è Dio,/ che opera tutto in tutti.// A ciascuno/ è data una manifestazione particolare dello Spirito/ per il bene comune.//
Come infatti il corpo è uno solo/ e ha molte membra,/ e tutte le membra del corpo,/ pur essendo molte,/ sono un corpo solo,/ così anche il Cristo.// Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo,/ Giudei o Greci,/ schiavi o liberi;/ e tutti siamo stati dissetati/ da un solo Spirito.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.

Vangelo
Gv 20,19-23

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Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno,/ il primo della settimana,/ mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei,/ venne Gesù,/ stette in mezzo e disse loro:/ «Pace a voi!».// Detto questo,/ mostrò loro le mani e il fianco.// E i discepoli gioirono al vedere il Signore.//
Gesù disse loro di nuovo:/ «Pace a voi!/ Come il Padre ha mandato me,/ anche io mando voi».// Detto questo,/ mostrò loro le mani e il fianco.// E i discepoli gioirono al vedere il Signore.//
Gesù disse loro di nuovo:/ «Pace a voi!/ Come il Padre ha mandato me,/ anche io mando voi».// Detto questo,/ soffiò/ e disse loro:/ «Ricevete lo Spirito Santo.// A coloro a cui perdonerete i peccati,/ saranno perdonati;// a coloro a cui non perdonerete,/ non saranno perdonati».

21 maggio 2023 – Ascensione del Signore – Anno A – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 1,1-11


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Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto,/ o Teòfilo,/ ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò/ dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo,/ dopo aver dato disposizioni agli apostoli/ che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.//
Egli si mostrò a essi vivo,/ dopo la sua passione,/ con molte prove,/ durante quaranta giorni,/ apparendo loro/ e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.// Mentre si trovava a tavola con essi,/ ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,/ ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre,/ «quella/ – disse/ – che voi avete udito da me:/ Giovanni battezzò con acqua,/ voi invece,/ tra non molti giorni,/ sarete battezzati in Spirito Santo».//
Quelli dunque che erano con lui/ gli domandavano:/ «Signore,/ è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».// Ma egli rispose:/ «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere,/ ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi,/ e di me sarete testimoni a Gerusalemme,/ in tutta la Giudea e la Samarìa/ e fino ai confini della terra».//
Detto questo,/ mentre lo guardavano,/ fu elevato in alto/ e una nube lo sottrasse ai loro occhi.// Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava,/ quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro/ e dissero:/ «Uomini di Galilea,/ perché state a guardare il cielo?/ Questo Gesù,/ che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,/ verrà/ allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 46

Rit.:Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda lettura
Ef 1,17-23

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Lo fece sedere alla sua destra nei cieli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,/ il Dio del Signore nostro Gesù Cristo,/ il Padre della gloria,/ vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione/ per una profonda conoscenza di lui;/ illumini gli occhi del vostro cuore/ per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati,/ quale tesoro di gloria/ racchiude la sua eredità fra i santi/ e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi,/ che crediamo,/ secondo l’efficacia della sua forza/ e del suo vigore.//
Egli la manifestò in Cristo,/
quando lo risuscitò dai morti/
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,/
al di sopra/ di ogni Principato e Potenza,/
al di sopra/ di ogni Forza e Dominazione/
e di ogni nome che viene nominato/
non solo nel tempo presente/ ma anche in quello futuro.//
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi/
e lo ha dato alla Chiesa/ come capo su tutte le cose:/
essa è il corpo di lui,/
la pienezza di colui/ che è il perfetto compimento di tutte le cose.

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)

Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.

Vangelo
Mt 28,16-20

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A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo,/ gli undici discepoli andarono in Galilea,/ sul monte che Gesù aveva loro indicato.//
Quando lo videro,/ si prostrarono.// Essi però dubitarono.// Gesù si avvicinò e disse loro:/ «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.// Andate dunque/ e fate discepoli tutti i popoli,/ battezzandoli nel nome del Padre/ e del Figlio/ e dello Spirito Santo,/ insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.// Ed ecco,/ io sono con voi tutti i giorni,/ fino alla fine del mondo».

14 maggio 2023 – VI di Pasqua – Anno A – Letture in audio mp3

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Le letture con le pause per i lettori – Foglietto pronto
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Prima lettura
At 8,5-8.14-17

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Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ Filippo,/ sceso in una città della Samarìa,/ predicava loro il Cristo.// E le folle,/ unanimi,/ prestavano attenzione alle parole di Filippo,/ sentendolo parlare/ e vedendo i segni che egli compiva.// Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri,/ emettendo alte grida,/ e molti paralitici e storpi/ furono guariti.// E vi fu grande gioia in quella città.//
Frattanto gli apostoli,/ a Gerusalemme,/ seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio/ e inviarono a loro/ Pietro e Giovanni.// Essi scesero/ e pregarono per loro/ perché ricevessero lo Spirito Santo;/ non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro,/ ma erano stati soltanto battezzati/ nel nome del Signore Gesù.// Allora imponevano loro le mani/ e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 65

Rit.:Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Seconda lettura
1Pt 3,15-18

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Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi,/ adorate il Signore,/ Cristo,/ nei vostri cuori,/ pronti sempre a rispondere/ a chiunque vi domandi ragione/ della speranza che è in voi.//
Tuttavia/ questo sia fatto con dolcezza e rispetto,/ con una retta coscienza,/ perché,/ nel momento stesso in cui si parla male di voi,/ rimangano svergognati/ quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.//
Se questa infatti è la volontà di Dio,/ è meglio soffrire operando il bene/ che facendo il male,/ perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati,/ giusto per gli ingiusti,/ per ricondurvi a Dio;// messo a morte nel corpo,/ ma reso vivo nello spirito.

Canto al Vangelo
(Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

Vangelo
Gv 14,15-21

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Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli:/ «Se mi amate,/ osserverete i miei comandamenti;/ e io pregherò il Padre/ ed egli vi darà un altro Paràclito/ perché rimanga con voi per sempre,/ lo Spirito della verità,/ che il mondo non può ricevere/ perché non lo vede e non lo conosce.// Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi/ e sarà in voi.//
Non vi lascerò orfani:/ verrò da voi.// Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più;/ voi invece mi vedrete,/ perché io vivo/ e voi vivrete.// In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio/ e voi in me/ e io in voi.//
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva,/ questi è colui che mi ama.// Chi ama me sarà amato dal Padre mio/ e anch’io lo amerò/ e mi manifesterò a lui».

30 aprile 2023 – IV di Pasqua – Anno A – Letture in audio mp3

Prima lettura
At 2,14.36-41

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Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,]/ Pietro con gli Undici si alzò in piedi/ e a voce alta parlò così:/ «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele/ che Dio ha costituito Signore e Cristo/ quel Gesù/ che voi avete crocifisso».//
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore/ e dissero a Pietro e agli altri apostoli:/ «Che cosa dobbiamo fare,/ fratelli?».//
E Pietro disse loro:/ «Convertitevi/ e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo,/ per il perdono dei vostri peccati,/ e riceverete il dono dello Spirito Santo.// Per voi infatti è la promessa/ e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani,/ quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».//
Con molte altre parole rendeva testimonianza/ e li esortava:/ «Salvatevi da questa generazione perversa!».// Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati/ e quel giorno furono aggiunte/ circa tremila persone.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 22

Rit.:Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Seconda lettura
1Pt 2,20b-25

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Siete tornati al pastore delle vostre anime.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi,/ se,/ facendo il bene,/ sopporterete con pazienza la sofferenza,/ ciò sarà gradito davanti a Dio.// A questo infatti siete stati chiamati,/ perché

anche Cristo patì per voi,/
lasciandovi un esempio,/
perché ne seguiate le orme:/
egli non commise peccato/
e non si trovò inganno sulla sua bocca;/
insultato,/ non rispondeva con insulti,/
maltrattato,/ non minacciava vendetta,/
ma si affidava/ a colui che giudica con giustizia.//

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce,/ perché,/
non vivendo più per il peccato,/
vivessimo per la giustizia;/
dalle sue piaghe siete stati guariti.//

Eravate erranti come pecore,/
ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.

Canto al Vangelo
(Gv 10,14)

Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

Vangelo
Gv 10,1-10

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Io sono la porta delle pecore.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse:/ «In verità, in verità io vi dico:/ chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta,/ ma vi sale da un’altra parte,/ è un ladro e un brigante.// Chi invece entra dalla porta,/ è pastore delle pecore.// Il guardiano gli apre/ e le pecore ascoltano la sua voce:// egli chiama le sue pecore,/ ciascuna per nome,/ e le conduce fuori.// E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore,/ cammina davanti a esse,/ e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.// Un estraneo invece non lo seguiranno,/ ma fuggiranno via da lui,/ perché non conoscono la voce degli estranei».//
Gesù disse loro questa similitudine,/ ma essi non capirono di che cosa parlava loro.//
Allora Gesù disse loro di nuovo:/ «In verità,/ in verità io vi dico:// io sono la porta delle pecore.// Tutti coloro che sono venuti prima di me,/ sono ladri e briganti;/ ma le pecore non li hanno ascoltati.// Io sono la porta:// se uno entra attraverso di me,/ sarà salvato;// entrerà e uscirà e troverà pascolo.//
Il ladro non viene se non per rubare,/ uccidere e distruggere;// io sono venuto perché abbiano la vita/ e l’abbiano in abbondanza».

9 aprile 2023 – Domenica di Pasqua – Veglia nella notte santa – Anno A – Letture in audio mp3

Guarda il lezionario (da lachiesa.it)

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Gen 1,1 – 2,2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

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Gen 22,1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

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Es 14,15- 15,1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

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Is 54,5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

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Is 55,1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

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Bar 3,9-15.32 – 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore

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Ez 36,16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

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Rm 6,3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.

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Mt 28, 1-10
E’ risorto e vi precede in Galilea.

2 aprile 2023 – Domenica delle Palme – Anno A – Letture in audio mp3

Guarda il Lezionario (.pdf – da lachiesa.it)
Prima lettura
Is 50,4-7

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Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio/ mi ha dato una lingua da discepolo,/
perché io sappia indirizzare
una parola/ allo sfiduciato.//
Ogni mattina fa attento il mio orecchio/
perché io ascolti/ come i discepoli.//
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio/
e io non ho opposto resistenza,/
non mi sono tirato indietro.//
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,/
le mie guance/ a coloro che mi strappavano la barba;/
non ho sottratto la faccia/
agli insulti e agli sputi.//
Il Signore Dio mi assiste,/
per questo/ non resto svergognato,/
per questo rendo la mia faccia/ dura come pietra,/
sapendo/ di non restare confuso.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 21

Rit.: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.

Seconda lettura
Fil 2,6-11

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Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Cristo Gesù,/
pur essendo nella condizione di Dio,/
non ritenne un privilegio/
l’essere come Dio,/
ma svuotò se stesso/
assumendo una condizione di servo,/
diventando simile agli uomini.//
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,/
umiliò se stesso/
facendosi obbediente fino alla morte/
e a una morte di croce.//
Per questo Dio lo esaltò/
e gli donò il nome/
che è al di sopra di ogni nome,/
perché nel nome di Gesù/
ogni ginocchio si pieghi/
nei cieli,/ sulla terra e sotto terra,/
e ogni lingua proclami:/
«Gesù Cristo è Signore!»,/
a gloria di Dio Padre.

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo
Mt 26,14- 27,66

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La passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.

Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: “Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge”. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».
Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.

Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora
si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù –; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».

Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
Allora Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». Tenuto consiglio, comprarono con esse il “Campo del vasaio” per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato “Campo di sangue” fino al giorno d’oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero trenta monete d’argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d’Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore».

Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.

Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.

Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”. Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.