12 giugno 2016 – XI del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
2Sam 12,7-10.13

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Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni,/ Natan disse a Davide:/ «Così dice il Signore,/ Dio d’Israele:/ Io ti ho unto re d’Israele/ e ti ho liberato dalle mani di Saul,/ ti ho dato la casa del tuo padrone/ e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone,/ ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e,/ se questo fosse troppo poco,/ io vi aggiungerei anche altro.//
Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore,/ facendo ciò che è male ai suoi occhi?// Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta,/ hai preso in moglie la moglie sua/ e lo hai ucciso/ con la spada degli Ammonìti.//
Ebbene,/ la spada non si allontanerà mai dalla tua casa,/ poiché tu mi hai disprezzato/ e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta».//
Allora Davide disse a Natan:/ «Ho peccato contro il Signore!».// Natan rispose a Davide:/ «Il Signore ha rimosso il tuo peccato:/ tu non morirai».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 31

Rit.: Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

Seconda lettura
Gal 2,16.19-21

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Non vivo più io, ma Cristo vive in me.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge/ ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo,/ abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù/ per essere giustificati per la fede in Cristo/ e non per le opere della Legge;/ poiché per le opere della Legge/ non verrà mai giustificato nessuno.//
In realtà/ mediante la Legge io sono morto alla Legge,/ affinché io viva per Dio.// Sono stato crocifisso con Cristo,/ e non vivo più io,/ ma Cristo vive in me.// E questa vita,/ che io vivo nel corpo,/ la vivo nella fede del Figlio di Dio,/ che mi ha amato/ e ha consegnato se stesso per me.//
Dunque non rendo vana la grazia di Dio;/ infatti,/ se la giustificazione viene dalla Legge,/ Cristo è morto invano.

 

Canto al Vangelo (1Gv 4,10)
Alleluia, alleluia.
Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 7,36-8,3

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Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ uno dei farisei/ invitò Gesù a mangiare da lui.// Egli entrò nella casa del fariseo/ e si mise a tavola.// Ed ecco,/ una donna,/ una peccatrice di quella città,/ saputo che si trovava nella casa del fariseo,/ portò un vaso di profumo;// stando dietro,/ presso i piedi di lui,/ piangendo,/ cominciò a bagnarli di lacrime,/ poi li asciugava con i suoi capelli,/ li baciava/ e li cospargeva di profumo.//
Vedendo questo,/ il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé:/ «Se costui fosse un profeta,/ saprebbe chi è,/ e di quale genere è/ la donna che lo tocca:/ è una peccatrice!».//
Gesù allora gli disse:/ «Simone,/ ho da dirti qualcosa».// Ed egli rispose:/ «Di’ pure,/ maestro».// «Un creditore aveva due debitori:/ uno gli doveva cinquecento denari,/ l’altro cinquanta.// Non avendo essi di che restituire,/ condonò il debito a tutti e due.// Chi di loro dunque lo amerà di più?».// Simone rispose:/ «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più».// Gli disse Gesù:/ «Hai giudicato bene».//
E, volgendosi verso la donna,/ disse a Simone:/ «Vedi questa donna?/ Sono entrato in casa tua/ e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi;// lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime/ e li ha asciugati con i suoi capelli.// Tu non mi hai dato un bacio;/ lei invece,/ da quando sono entrato,/ non ha cessato di baciarmi i piedi.// Tu non hai unto con olio il mio capo;/ lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo.// Per questo io ti dico:/ sono perdonati i suoi molti peccati,/ perché ha molto amato.// Invece colui al quale si perdona poco,/ ama poco».//
Poi disse a lei:/ «I tuoi peccati sono perdonati».// Allora i commensali cominciarono a dire tra sé:/ «Chi è costui che perdona anche i peccati?».// Ma egli disse alla donna:/ «La tua fede ti ha salvata;/ va’ in pace!».//
In seguito egli se ne andava per città e villaggi,/ predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.// C’erano con lui i Dodici/ e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi/ e da infermità:/ Maria,/ chiamata Maddalena,/ dalla quale erano usciti sette demòni;// Giovanna,/ moglie di Cuza,/ amministratore di Erode;// Susanna e molte altre,/ che li servivano con i loro beni.

29 maggio 2016 – Santissimo Corpo e Sangue di Cristo – Anno C

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Prima lettura
Gen 14,18-20

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Offrì pane e vino.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ Melchìsedek, re di Salem,/ offrì pane e vino:// era sacerdote del Dio altissimo/ e benedisse Abram con queste parole://
«Sia benedetto Abram dal Dio altissimo,/
creatore del cielo e della terra,/
e benedetto sia il Dio altissimo,/
che ti ha messo in mano i tuoi nemici».//
E [Abramo] diede a lui/ la decima di tutto.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 109

Rit.: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!

A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.

Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».

Seconda lettura
1Cor 11,23-26

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Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ io ho ricevuto dal Signore/ quello che a mia volta vi ho trasmesso:// il Signore Gesù,/ nella notte in cui veniva tradito,/ prese del pane/ e,/ dopo aver reso grazie,/ lo spezzò/ e disse:/ «Questo è il mio corpo,/ che è per voi;// fate questo/ in memoria di me».//
Allo stesso modo,/ dopo aver cenato,/ prese anche il calice,/ dicendo:// «Questo calice è la Nuova Alleanza/ nel mio sangue;// fate questo,/ ogni volta che ne bevete,/ in memoria di me».//
Ogni volta infatti che mangiate questo pane/ e bevete al calice,/ voi annunciate la morte del Signore,/ finché egli venga.

Canto al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.

Vangelo
Lc 9,11-17

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Tutti mangiarono a sazietà.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio/ e a guarire quanti avevano bisogno di cure.//
Il giorno cominciava a declinare/ e i Dodici gli si avvicinarono dicendo:/ «Congeda la folla/ perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni,/ per alloggiare e trovare cibo:// qui siamo in una zona deserta».//
Gesù disse loro:/ «Voi stessi date loro da mangiare».// Ma essi risposero:/ «Non abbiamo che cinque pani e due pesci,/ a meno che non andiamo noi/ a comprare viveri per tutta questa gente».// C’erano infatti/ circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

15 maggio 2016 – Pentecoste – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 2,1-11

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Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,/ si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.// Venne all’improvviso dal cielo un fragore,/ quasi un vento che si abbatte impetuoso,/ e riempì tutta la casa dove stavano.// Apparvero loro lingue come di fuoco,/ che si dividevano,/ e si posarono su ciascuno di loro,/ e tutti furono colmati di Spirito Santo/ e cominciarono a parlare in altre lingue,/ nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.//
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti,/ di ogni nazione che è sotto il cielo.// A quel rumore,/ la folla si radunò e rimase turbata,/ perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.// Erano stupiti e,/ fuori di sé per la meraviglia,/ dicevano:/ «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei?/ E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?// Siamo Parti,/ Medi,/ Elamìti;/ abitanti della Mesopotamia,/ della Giudea e della Cappadòcia,/ del Ponto e dell’Asia,/ della Frigia e della Panfìlia,/ dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene,/ Romani qui residenti,/ Giudei e proséliti,/ Cretesi e Arabi,/ e li udiamo parlare nelle nostre lingue/ delle grandi opere di Dio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Seconda lettura
Rm 8,8-17

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Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.// Voi però non siete sotto il dominio della carne,/ ma dello Spirito,/ dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.// Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo,/ non gli appartiene.//
Ora,/ se Cristo è in voi,/ il vostro corpo è morto per il peccato,/ ma lo Spirito è vita per la giustizia.// E se lo Spirito di Dio,/ che ha risuscitato Gesù dai morti,/ abita in voi,/ colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali/ per mezzo del suo Spirito che abita in voi.//
Così dunque,/ fratelli,/ noi siamo debitori non verso la carne,/ per vivere secondo i desideri carnali,/ perché,/ se vivete secondo la carne,/ morirete.// Se,/ invece,/ mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo,/ vivrete.// Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio,/ questi sono figli di Dio.//
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi/ per ricadere nella paura,/ ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,/ per mezzo del quale gridiamo:/ «Abbà!/ Padre!//». Lo Spirito stesso,/ insieme al nostro spirito,/ attesta che siamo figli di Dio.// E se siamo figli,/ siamo anche eredi:/ eredi di Dio,/ coeredi di Cristo,/ se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze/ per partecipare anche alla sua gloria.

 

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia

 

Vangelo
Gv 14,15-16.23-26

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Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli://
«Se mi amate,/ osserverete i miei comandamenti;// e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito/ perché rimanga con voi per sempre.//
Se uno mi ama,/ osserverà la mia parola/ e il Padre mio lo amerà/ e noi verremo a lui/ e prenderemo dimora presso di lui.// Chi non mi ama,/ non osserva le mie parole;// e la parola che voi ascoltate non è mia,/ ma del Padre che mi ha mandato.//
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi.// Ma il Paràclito,/ lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome,/ lui vi insegnerà ogni cosa/ e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

8 maggio 2016 – Ascensione del Signore – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 1,1-11

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Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto,/ o Teòfilo,/ ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò/ dagli inizi/ fino al giorno in cui fu assunto in cielo,/ dopo aver dato disposizioni agli apostoli/ che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.//
Egli si mostrò a essi vivo,/ dopo la sua passione,/ con molte prove,/ durante quaranta giorni,/ apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.// Mentre si trovava a tavola con essi,/ ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,/ ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre,/ «quella/ – disse/ – che voi avete udito da me:/ Giovanni battezzò con acqua,/ voi invece,/ tra non molti giorni,/ sarete battezzati in Spirito Santo».//
Quelli dunque che erano con lui/ gli domandavano:/ «Signore,/ è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».// Ma egli rispose:/ «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti/ che il Padre ha riservato al suo potere,/ ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi,/ e di me sarete testimoni a Gerusalemme,/ in tutta la Giudea e la Samarìa/ e fino ai confini della terra».//
Detto questo,/ mentre lo guardavano,/ fu elevato in alto/ e una nube lo sottrasse ai loro occhi.// Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava,/ quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro/ e dissero:/ «Uomini di Galilea,/ perché state a guardare il cielo?// Questo Gesù,/ che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,/ verrà allo stesso modo/ in cui l’avete visto andare in cielo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 46

Rit.: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda lettura
Eb 9,24-28;10,19-23

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Cristo è entrato nel cielo stesso.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo,/ figura di quello vero,/ ma nel cielo stesso,/ per comparire ora al cospetto di Dio/ in nostro favore.// E non deve offrire se stesso più volte,/ come il sommo sacerdote/ che entra nel santuario ogni anno/ con sangue altrui:/ in questo caso egli,/ fin dalla fondazione del mondo,/ avrebbe dovuto soffrire molte volte.//
Invece ora,/ una volta sola,/ nella pienezza dei tempi,/ egli è apparso per annullare il peccato/ mediante il sacrificio di se stesso.// E come per gli uomini/ è stabilito che muoiano una sola volta,/ dopo di che viene il giudizio,/ così Cristo,/ dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti,/ apparirà una seconda volta,/ senza alcuna relazione con il peccato,/ a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.//
Fratelli,/ poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario/ per mezzo del sangue di Gesù,/ via nuova e vivente/ che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo,/ cioè la sua carne,/ e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio,/ accostiamoci con cuore sincero,/ nella pienezza della fede,/ con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza/ e il corpo lavato con acqua pura.// Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza,/ perché è degno di fede/ colui che ha promesso.

 

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore,
ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 24,46-53

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Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli:/ «Così sta scritto:/ il Cristo patirà/ e risorgerà dai morti il terzo giorno,/ e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione/ e il perdono dei peccati,/ cominciando da Gerusalemme.// Di questo voi siete testimoni.// Ed ecco,/ io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso;// ma voi restate in città,/ finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».//
Poi li condusse fuori verso Betània/ e,/ alzate le mani,/ li benedisse.// Mentre li benediceva,/ si staccò da loro/ e veniva portato su,/ in cielo.// Ed essi si prostrarono davanti a lui;// poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia/ e stavano sempre nel tempio/ lodando Dio.

1 maggio 2016 – VI di Pasqua – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 15,1-2.22-29

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È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ alcuni,/ venuti dalla Giudea,/ insegnavano ai fratelli:/ «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè,/ non potete essere salvati».//
Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano/ e discutevano animatamente contro costoro,/ fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro/ salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani/ per tale questione.//
Agli apostoli e agli anziani,/ con tutta la Chiesa,/ parve bene allora di scegliere alcuni di loro/ e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba:/ Giuda,/ chiamato Barsabba,/ e Sila,/ uomini di grande autorità tra i fratelli.// E inviarono tramite loro questo scritto:/ «Gli apostoli e gli anziani,/ vostri fratelli,/ ai fratelli di Antiòchia,/ di Siria e di Cilìcia,/ che provengono dai pagani,/ salute!// Abbiamo saputo che alcuni di noi,/ ai quali non avevamo dato nessun incarico,/ sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi.// Ci è parso bene perciò,/ tutti d’accordo,/ di scegliere alcune persone e inviarle a voi/ insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo,/ uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo.// Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila,/ che vi riferiranno anch’essi,/ a voce,/ queste stesse cose.// È parso bene,/ infatti,/ allo Spirito Santo e a noi,/ di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie:/ astenersi dalle carni offerte agl’idoli,/ dal sangue,/ dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime.// Farete cosa buona a stare lontani da queste cose./ State bene!».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 66

Rit.:Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Seconda lettura
Ap 21,10-14.22-23

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L’angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto,/ e mi mostrò la città santa,/ Gerusalemme,/ che scende dal cielo,/ da Dio,/ risplendente della gloria di Dio.// Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima,/ come pietra/ di diaspro cristallino.//
È cinta da grandi e alte mura/ con dodici porte:/ sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti,/ i nomi delle dodici tribù/ dei figli d’Israele.// A oriente tre porte,/ a settentrione tre porte,/ a mezzogiorno tre porte/ e a occidente tre porte.//
Le mura della città poggiano su dodici basamenti,/ sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.//
In essa non vidi alcun tempio:/
il Signore Dio,/ l’Onnipotente,/ e l’Agnello/
sono il suo tempio.//
La città non ha bisogno della luce del sole,/
né della luce della luna:/
la gloria di Dio la illumina/
e la sua lampada/ è l’Agnello.

Vangelo
Gv 14,23-29

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Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù disse [ai suoi discepoli]://
«Se uno mi ama,/ osserverà la mia parola/ e il Padre mio lo amerà/ e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.// Chi non mi ama,/ non osserva le mie parole;// e la parola che voi ascoltate non è mia,/ ma del Padre che mi ha mandato.//
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi.// Ma il Paràclito,/ lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome,/ lui vi insegnerà ogni cosa/ e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.//
Vi lascio la pace,/ vi do la mia pace.// Non come la dà il mondo,/ io la do a voi.// Non sia turbato il vostro cuore/ e non abbia timore.//
Avete udito che vi ho detto:/ “Vado e tornerò da voi”.// Se mi amaste,/ vi rallegrereste che io vado al Padre,/ perché il Padre è più grande di me.// Ve l’ho detto ora,/ prima che avvenga,/ perché,/ quando avverrà,/ voi crediate».

17 aprile 2016 – IV domenica di Pasqua – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 13,14.43-52

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Ecco, noi ci rivolgiamo ai pagani.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ Paolo e Bàrnaba,/ proseguendo da Perge,/ arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia,/ e,/ entrati nella sinagoga nel giorno di sabato,/ sedettero.//
Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio/ seguirono Paolo e Bàrnaba/ ed essi,/ intrattenendosi con loro,// cercavano di persuaderli a perseverare/ nella grazia di Dio.//
Il sabato seguente/ quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore.// Quando videro quella moltitudine,/ i Giudei furono ricolmi di gelosia/ e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo.// Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono:/ «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio,/ ma poiché la respingete/ e non vi giudicate degni della vita eterna,/ ecco:/ noi ci rivolgiamo ai pagani.// Così infatti ci ha ordinato il Signore:/ “Io ti ho posto per essere luce delle genti,/ perché tu porti la salvezza/ sino all’estremità della terra”».//
Nell’udire ciò,/ i pagani si rallegravano/ e glorificavano la parola del Signore,/ e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.// La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.// Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà/ e i notabili della città/ e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba/ e li cacciarono dal loro territorio.// Allora essi,/ scossa contro di loro la polvere dei piedi,/ andarono a Icònio.// I discepoli erano pieni di gioia/ e di Spirito Santo.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 99

Rit.:Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

Seconda lettura
Ap 7,9.14-17

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L’Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vidi:/ ecco,/ una moltitudine immensa,/ che nessuno poteva contare,/ di ogni nazione,/ tribù,/ popolo e lingua.// Tutti stavano in piedi davanti al trono/ e davanti all’Agnello,/ avvolti in vesti candide,/ e tenevano rami di palma/ nelle loro mani.//
E uno degli anziani disse:/ «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione/ e che hanno lavato le loro vesti,/ rendendole candide col sangue dell’Agnello.// Per questo stanno davanti al trono di Dio/ e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio;/ e Colui che siede sul trono/ stenderà la sua tenda sopra di loro.//
Non avranno più fame né avranno più sete,/
non li colpirà il sole né arsura alcuna,/
perché l’Agnello,/ che sta in mezzo al trono,/
sarà il loro pastore/
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.//
E Dio asciugherà ogni lacrima/ dai loro occhi».

 

Canto al Vangelo (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 10,27-30

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Alle mie pecore io do la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù disse:/ «Le mie pecore ascoltano la mia voce/ e io le conosco/ ed esse mi seguono.//
Io do loro la vita eterna/ e non andranno perdute in eterno/ e nessuno le strapperà dalla mia mano.//
Il Padre mio,/ che me le ha date,/ è più grande di tutti/ e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.// Io e il Padre siamo una cosa sola».

3 aprile 2016 – II di Pasqua o della Divina Misericordia – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 5,12-16

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Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.

Dagli Atti degli Apostoli

Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo/ per opera degli apostoli.// Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone;/ nessuno degli altri osava associarsi a loro,/ ma il popolo li esaltava.//
Sempre più,/ però,/ venivano aggiunti credenti al Signore,/ una moltitudine di uomini e di donne,/ tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze,/ ponendoli su lettucci e barelle,/ perché,/ quando Pietro passava,/ almeno la sua ombra/ coprisse qualcuno di loro.//
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva,/ portando malati/ e persone tormentate da spiriti impuri,/ e tutti/ venivano guariti.

Salmo responsoriale
(di norma, deve venire eseguito in canto)
Sal 117

Rit.:Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

Seconda lettura
Ap 1,9-11.12-13.17-19

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Ero morto, ma ora vivo per sempre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vostro fratello e compagno nella tribolazione,/ nel regno e nella perseveranza in Gesù,/ mi trovavo nell’isola chiamata Patmos/ a causa della parola di Dio/ e della testimonianza di Gesù.//
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore/ e udii dietro di me una voce potente,/ come di tromba,/ che diceva:/ «Quello che vedi,/ scrivilo in un libro/ e mandalo alle sette Chiese».//
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me,/ e appena voltato vidi sette candelabri d’oro/ e,/ in mezzo ai candelabri,/ uno simile a un Figlio d’uomo,/ con un abito lungo fino ai piedi/ e cinto al petto con una fascia d’oro.//
Appena lo vidi,/ caddi ai suoi piedi come morto.// Ma egli,/ posando su di me la sua destra,/ disse:/ «Non temere!/ Io sono il Primo e l’Ultimo,/ e il Vivente.// Ero morto,/ ma ora vivo per sempre/ e ho le chiavi della morte e degli inferi.// Scrivi dunque le cose che hai visto,/ quelle presenti/ e quelle che devono accadere in seguito».

 

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 20,19-31

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Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno,/ il primo della settimana,/ mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli/ per timore dei Giudei,/ venne Gesù,/ stette in mezzo/ e disse loro:/ «Pace a voi!».// Detto questo,/ mostrò loro le mani e il fianco.// E i discepoli gioirono/ al vedere il Signore.//
Gesù disse loro di nuovo:/ «Pace a voi!/ Come il Padre ha mandato me,/ anche io mando voi».// Detto questo,/ soffiò/ e disse loro:/ «Ricevete lo Spirito Santo.// A coloro a cui perdonerete i peccati,/ saranno perdonati;// a coloro a cui non perdonerete,/ non saranno perdonati».//
Tommaso,/ uno dei Dodici,/ chiamato Dìdimo,/ non era con loro quando venne Gesù.// Gli dicevano gli altri discepoli:/ «Abbiamo visto il Signore!».// Ma egli disse loro:/ «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi/ e non metto il mio dito nel segno dei chiodi/ e non metto la mia mano nel suo fianco,/ io non credo».//
Otto giorni dopo/ i discepoli erano di nuovo in casa/ e c’era con loro anche Tommaso.// Venne Gesù,/ a porte chiuse,/ stette in mezzo/ e disse:/ «Pace a voi!».// Poi disse a Tommaso:/ «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;/ tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;/ e non essere incredulo,/ ma credente!».// Gli rispose Tommaso:/ «Mio Signore e mio Dio!».// Gesù gli disse:/ «Perché mi hai veduto,/ tu hai creduto;// beati quelli che non hanno visto/ e hanno creduto!».//
Gesù,/ in presenza dei suoi discepoli,/ fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro.// Ma questi sono stati scritti perché crediate/ che Gesù è il Cristo,/ il Figlio di Dio,/ e perché,/ credendo,/ abbiate la vita nel suo nome.

20 marzo 2016 – Domenica delle Palme

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Prima lettura
Is 50,4-7

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Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso. (Terzo canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio/ mi ha dato una lingua da discepolo,/
perché io sappia indirizzare una parola/ allo sfiduciato.//
Ogni mattina fa attento il mio orecchio/
perché io ascolti come i discepoli.//
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio//
e io non ho opposto resistenza,/
non mi sono tirato indietro.//
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,/
le mie guance/ a coloro che mi strappavano la barba;/
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.//
Il Signore Dio mi assiste,/
per questo non resto svergognato,/
per questo rendo la mia faccia/ dura come pietra,/
sapendo/ di non restare confuso.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 21

Rit.:Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.

Seconda lettura
Fil 2,6-11

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Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Cristo Gesù,/ pur essendo nella condizione di Dio,/
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,/
ma svuotò se stesso/
assumendo una condizione di servo,/
diventando simile agli uomini.//
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,/
umiliò se stesso/
facendosi obbediente fino alla morte/
e a una morte di croce.//
Per questo Dio lo esaltò/
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,/
perché nel nome di Gesù/
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli,/ sulla terra/ e sotto terra,/
e ogni lingua proclami:/
«Gesù Cristo è Signore!»,/
a gloria di Dio Padre.

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo
Lc 22,14-23,56

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La passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

– Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

– Fate questo in memoria di me
Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

– Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.

– Io sto in mezzo a voi come colui che serve
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.

– Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

– Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

– Entrato nella lotta, pregava più intensamente
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

– Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».

– Uscito fuori, Pietro, pianse amaramente
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

– Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?
E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

– Lo condussero davanti al loro Sinedrio
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

– Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

– Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

– Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

– Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

– Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

– Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

– Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.

13 marzo 2016 – V di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

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Letture con pause per lettori e diaconi – Foglietto pronto (.pdf)

Prima lettura
Is 43,16-21

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Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore,/
che aprì una strada nel mare/
e un sentiero/ in mezzo ad acque possenti,/
che fece uscire carri e cavalli,/
esercito ed eroi a un tempo;/
essi giacciono morti,/ mai più si rialzeranno,/
si spensero come un lucignolo,/ sono estinti:/
«Non ricordate più le cose passate,/
non pensate più/ alle cose antiche!//
Ecco,/ io faccio una cosa nuova:/
proprio ora germoglia,/ non ve ne accorgete?//
Aprirò anche nel deserto una strada,/
immetterò fiumi nella steppa.//
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,/
sciacalli e struzzi,/
perché avrò fornito acqua al deserto,/
fiumi alla steppa,/
per dissetare il mio popolo,/ il mio eletto.//
Il popolo che io ho plasmato per me/
celebrerà le mie lodi».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 125

Rit.:Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Seconda lettura
Fil 3,8-14

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A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli,/ ritengo che tutto sia una perdita/ a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù,/ mio Signore.// Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose/ e le considero spazzatura,/ per guadagnare Cristo/ ed essere trovato in lui,/ avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge,/ ma quella che viene dalla fede in Cristo,/ la giustizia che viene da Dio,/ basata sulla fede:/ perché io possa conoscere lui,/ la potenza della sua risurrezione,/ la comunione alle sue sofferenze,/ facendomi conforme alla sua morte,/ nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.//
Non ho certo raggiunto la mèta,/ non sono arrivato alla perfezione;/ ma mi sforzo di correre per conquistarla,/ perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.// Fratelli,/ io non ritengo ancora di averla conquistata.// So soltanto questo:/ dimenticando ciò che mi sta alle spalle/ e proteso verso ciò che mi sta di fronte,/ corro verso la mèta,/ al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù,/ in Cristo Gesù.

 

Canto al Vangelo (Gl 2,12-13)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Gv 8,1-11

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Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.// Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio/ e tutto il popolo andava da lui.// Ed egli sedette/ e si mise a insegnare loro.//
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio,/ la posero in mezzo/ e gli dissero:/ «Maestro,/ questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.// Ora Mosè,/ nella Legge,/ ci ha comandato di lapidare donne come questa.// Tu che ne dici?». Dicevano questo/ per metterlo alla prova/ e per avere motivo di accusarlo.//
Ma Gesù si chinò/ e si mise a scrivere col dito per terra.// Tuttavia,/ poiché insistevano nell’interrogarlo,/ si alzò e disse loro:/ «Chi di voi è senza peccato,/ getti per primo la pietra contro di lei».// E,/ chinatosi di nuovo,/ scriveva per terra.// Quelli,/ udito ciò,/ se ne andarono uno per uno,/ cominciando dai più anziani.//
Lo lasciarono solo,/ e la donna era là in mezzo.// Allora Gesù si alzò/ e le disse:/ «Donna,/ dove sono?// Nessuno ti ha condannata?».// Ed ella rispose:/ «Nessuno,/ Signore». //E Gesù disse:/ «Neanch’io ti condanno;/ va’/ e d’ora in poi non peccare più».

6 marzo 2016 – IV di Quaresima – Laetare – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Gs 5,9-12

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Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.

Dal libro di Giosuè

In quei giorni,/ il Signore disse a Giosuè:/ «Oggi ho allontanato da voi/ l’infamia dell’Egitto».//
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala/ e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese,/ alla sera,/ nelle steppe di Gerico.//
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra,/ àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.//
E a partire dal giorno seguente,/ come ebbero mangiato i prodotti della terra,/ la manna cessò.// Gli Israeliti non ebbero più manna;/ quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 33

Rit.: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Seconda lettura
2Cor 5,17-21

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Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ se uno è in Cristo,/ è una nuova creatura;/ le cose vecchie sono passate;/ ecco,/ ne sono nate di nuove.//
Tutto questo però viene da Dio,/ che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo/ e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.// Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo,/ non imputando agli uomini le loro colpe/ e affidando a noi la parola della riconciliazione.//
In nome di Cristo,/ dunque,/ siamo ambasciatori:/ per mezzo nostro/ è Dio stesso che esorta.// Vi supplichiamo in nome di Cristo:/ lasciatevi riconciliare con Dio.//
Colui che non aveva conosciuto peccato,/ Dio lo fece peccato in nostro favore,/ perché in lui/ noi potessimo diventare giustizia di Dio.

 

Canto al Vangelo (Lc 15,18)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Lc 15,1-3.11-32

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Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.// I farisei e gli scribi mormoravano dicendo:/ «Costui accoglie i peccatori/ e mangia con loro».//
Ed egli disse loro questa parabola:// «Un uomo aveva due figli.// Il più giovane dei due disse al padre:/ “Padre,/ dammi la parte di patrimonio che mi spetta”.// Ed egli divise tra loro le sue sostanze.// Pochi giorni dopo,/ il figlio più giovane,/ raccolte tutte le sue cose,/ partì per un paese lontano/ e là sperperò il suo patrimonio/ vivendo in modo dissoluto.// Quando ebbe speso tutto,/ sopraggiunse in quel paese una grande carestia/ ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.// Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione,/ che lo mandò nei suoi campi/ a pascolare i porci.// Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci;/ ma nessuno gli dava nulla.// Allora ritornò in sé/ e disse:// “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza/ e io qui muoio di fame!// Mi alzerò,/ andrò da mio padre e gli dirò:/ Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;// non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.// Trattami come uno dei tuoi salariati”.// Si alzò e tornò da suo padre.//
Quando era ancora lontano,/ suo padre lo vide,/ ebbe compassione,/ gli corse incontro,/ gli si gettò al collo e lo baciò.// Il figlio gli disse:// “Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;// non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.// Ma il padre disse ai servi:// “Presto,/ portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare,/ mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.// Prendete il vitello grasso,/ ammazzatelo,/ mangiamo e facciamo festa,/ perché questo mio figlio era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”.// E cominciarono a far festa.//
Il figlio maggiore si trovava nei campi.// Al ritorno,/ quando fu vicino a casa,/ udì la musica e le danze;// chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo.// Quello gli rispose:// “Tuo fratello è qui/ e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso,/ perché lo ha riavuto sano e salvo”.// Egli si indignò,/ e non voleva entrare.// Suo padre allora uscì a supplicarlo.// Ma egli rispose a suo padre:// “Ecco,/ io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando,/ e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici.// Ma ora che è tornato questo tuo figlio,/ il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute,/ per lui hai ammazzato il vitello grasso”.// Gli rispose il padre:// “Figlio,/ tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;// ma bisognava far festa e rallegrarsi,/ perché questo tuo fratello era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”».