5 giugno 2011 – Ascensione del Signore – Anno A – Letture in audio mp3

Le letture con le pause per i lettori – Foglietto pronto (.pdf)
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Prima lettura
At 1,1-11


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Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto,/ o Teòfilo,/ ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò/ dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo,/ dopo aver dato disposizioni agli apostoli/ che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.//
Egli si mostrò a essi vivo,/ dopo la sua passione,/ con molte prove,/ durante quaranta giorni,/ apparendo loro/ e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.// Mentre si trovava a tavola con essi,/ ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,/ ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre,/ «quella/ – disse/ – che voi avete udito da me:/ Giovanni battezzò con acqua,/ voi invece,/ tra non molti giorni,/ sarete battezzati in Spirito Santo».//
Quelli dunque che erano con lui/ gli domandavano:/ «Signore,/ è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».// Ma egli rispose:/ «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere,/ ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi,/ e di me sarete testimoni a Gerusalemme,/ in tutta la Giudea e la Samarìa/ e fino ai confini della terra».//
Detto questo,/ mentre lo guardavano,/ fu elevato in alto/ e una nube lo sottrasse ai loro occhi.// Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava,/ quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro/ e dissero:/ «Uomini di Galilea,/ perché state a guardare il cielo?/ Questo Gesù,/ che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,/ verrà/ allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 46

Rit.:Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda lettura
Ef 1,17-23

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Lo fece sedere alla sua destra nei cieli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,/ il Dio del Signore nostro Gesù Cristo,/ il Padre della gloria,/ vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione/ per una profonda conoscenza di lui;/ illumini gli occhi del vostro cuore/ per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati,/ quale tesoro di gloria/ racchiude la sua eredità fra i santi/ e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi,/ che crediamo,/ secondo l’efficacia della sua forza/ e del suo vigore.//
Egli la manifestò in Cristo,/
quando lo risuscitò dai morti/
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,/
al di sopra/ di ogni Principato e Potenza,/
al di sopra/ di ogni Forza e Dominazione/
e di ogni nome che viene nominato/
non solo nel tempo presente/ ma anche in quello futuro.//
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi/
e lo ha dato alla Chiesa/ come capo su tutte le cose:/
essa è il corpo di lui,/
la pienezza di colui/ che è il perfetto compimento di tutte le cose.

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)

Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.


Vangelo
Mt 28,16-20

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A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo,/ gli undici discepoli andarono in Galilea,/ sul monte che Gesù aveva loro indicato.//
Quando lo videro,/ si prostrarono.// Essi però dubitarono.// Gesù si avvicinò e disse loro:/ «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.// Andate dunque/ e fate discepoli tutti i popoli,/ battezzandoli nel nome del Padre/ e del Figlio/ e dello Spirito Santo,/ insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.// Ed ecco,/ io sono con voi tutti i giorni,/ fino alla fine del mondo».

29 maggio 2011 – VI domenica di Pasqua – Anno A – Letture in audio mp3

Le letture con le pause per i lettori – Foglietto pronto (.pdf)
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Prima lettura
At 8,5-8.14-17

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Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ Filippo,/ sceso in una città della Samarìa,/ predicava loro il Cristo.// E le folle,/ unanimi,/ prestavano attenzione alle parole di Filippo,/ sentendolo parlare/ e vedendo i segni che egli compiva.// Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri,/ emettendo alte grida,/ e molti paralitici e storpi/ furono guariti.// E vi fu grande gioia in quella città.//
Frattanto gli apostoli,/ a Gerusalemme,/ seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio/ e inviarono a loro/ Pietro e Giovanni.// Essi scesero/ e pregarono per loro/ perché ricevessero lo Spirito Santo;/ non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro,/ ma erano stati soltanto battezzati/ nel nome del Signore Gesù.// Allora imponevano loro le mani/ e quelli ricevevano lo Spirito Santo.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 65

Rit.:Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Seconda lettura
1Pt 3,15-18

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Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi,/ adorate il Signore,/ Cristo,/ nei vostri cuori,/ pronti sempre a rispondere/ a chiunque vi domandi ragione/ della speranza che è in voi.//
Tuttavia/ questo sia fatto con dolcezza e rispetto,/ con una retta coscienza,/ perché,/ nel momento stesso in cui si parla male di voi,/ rimangano svergognati/ quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.//
Se questa infatti è la volontà di Dio,/ è meglio soffrire operando il bene/ che facendo il male,/ perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati,/ giusto per gli ingiusti,/ per ricondurvi a Dio;// messo a morte nel corpo,/ ma reso vivo nello spirito.

Canto al Vangelo
(Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

Vangelo
Gv 14,15-21

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Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli:/ «Se mi amate,/ osserverete i miei comandamenti;/ e io pregherò il Padre/ ed egli vi darà un altro Paràclito/ perché rimanga con voi per sempre,/ lo Spirito della verità,/ che il mondo non può ricevere/ perché non lo vede e non lo conosce.// Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi/ e sarà in voi.//
Non vi lascerò orfani:/ verrò da voi.// Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più;/ voi invece mi vedrete,/ perché io vivo/ e voi vivrete.// In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio/ e voi in me/ e io in voi.//
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva,/ questi è colui che mi ama.// Chi ama me sarà amato dal Padre mio/ e anch’io lo amerò/ e mi manifesterò a lui».

Novità! Ogni domenica in pdf il testo delle letture con le pause

Abbiamo pensato di fornire, per ogni domenica, anche il testo delle letture con le pause nel comodo formato .pdf. E’ scaricabile e stampabile, e può servire alla preparazione dei lettori. Ricordiamo che la proclamazione liturgica va sempre effettuata utilizzando il Lezionario, e mai foglietti o sussidi vari.

I link ai file vengono via via inseriti nei post delle singole domeniche e anche nella pagina “Anno liturgico in mp3“, che raggruppa tutti i materiali per l’intero anno liturgico.

22 maggio 2011 – V domenica di Pasqua – Anno A – Letture in audio mp3

Le letture con le pause per i lettori – Foglietto pronto (.pdf)
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Prima lettura
At 6,1-7

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Scelsero sette uomini pieni di Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ aumentando il numero dei discepoli,/ quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché,/ nell’assistenza quotidiana,/ venivano trascurate le loro vedove.//
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli/ e dissero:/ «Non è giusto/ che noi lasciamo da parte la parola di Dio/ per servire alle mense.// Dunque,/ fratelli,/ cercate fra voi sette uomini di buona reputazione,/ pieni di Spirito e di sapienza,/ ai quali affideremo questo incarico.// Noi,/ invece,/ ci dedicheremo alla preghiera/ e al servizio della Parola».//
Piacque questa proposta a tutto il gruppo/ e scelsero Stefano,/ uomo pieno di fede e di Spirito Santo,/ Filippo,/ Pròcoro,/ Nicànore,/ Timone,/ Parmenàs e Nicola,/ un prosèlito di Antiòchia.// Li presentarono agli apostoli e,/ dopo aver pregato,/ imposero loro le mani.//
E la parola di Dio si diffondeva/ e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente;// anche una grande moltitudine di sacerdoti/ aderiva alla fede.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 32

Rit.: Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

Seconda lettura
1Pt 2,4-9

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Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi,/ avvicinandovi al Signore,/ pietra viva,/ rifiutata dagli uomini/ ma scelta e preziosa davanti a Dio,/ quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale,/ per un sacerdozio santo/ e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio,/ mediante Gesù Cristo.// Si legge infatti nella Scrittura:/ «Ecco,/ io pongo in Sion una pietra d’angolo,/ scelta,/ preziosa,/ e chi crede in essa non resterà deluso».//
Onore dunque a voi che credete;/ ma per quelli che non credono/ la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d’angolo e sasso d’inciampo,/ pietra di scandalo.//
Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola.// A questo erano destinati.// Voi invece siete stirpe eletta,/ sacerdozio regale,/ nazione santa,/ popolo che Dio si è acquistato/ perché proclami le opere ammirevoli di lui,/ che vi ha chiamato dalle tenebre/ alla sua luce meravigliosa.

Canto al Vangelo
(Gv 14,6)
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.

Vangelo
Gv 14,1-12

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Io sono la via, la verità e la vita.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

15 maggio 2011 – IV domenica di Pasqua – Anno A – Letture in audio mp3

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dal sito delle Famiglie della Visitazione:
Il Foglietto (.pdf)

Prima lettura
At 2,14.36-41

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Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,]/ Pietro con gli Undici si alzò in piedi/ e a voce alta parlò così:/ «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele/ che Dio ha costituito Signore e Cristo/ quel Gesù/ che voi avete crocifisso».//
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore/ e dissero a Pietro e agli altri apostoli:/ «Che cosa dobbiamo fare,/ fratelli?».//
E Pietro disse loro:/ «Convertitevi/ e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo,/ per il perdono dei vostri peccati,/ e riceverete il dono dello Spirito Santo.// Per voi infatti è la promessa/ e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani,/ quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».//
Con molte altre parole rendeva testimonianza/ e li esortava:/ «Salvatevi da questa generazione perversa!».// Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati/ e quel giorno furono aggiunte/ circa tremila persone.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 22

Rit.:Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Seconda lettura
1Pt 2,20b-25

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Siete tornati al pastore delle vostre anime.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi,/ se,/ facendo il bene,/ sopporterete con pazienza la sofferenza,/ ciò sarà gradito davanti a Dio.// A questo infatti siete stati chiamati,/ perché

anche Cristo patì per voi,/
lasciandovi un esempio,/
perché ne seguiate le orme:/
egli non commise peccato/
e non si trovò inganno sulla sua bocca;/
insultato,/ non rispondeva con insulti,/
maltrattato,/ non minacciava vendetta,/
ma si affidava/ a colui che giudica con giustizia.//

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce,/ perché,/
non vivendo più per il peccato,/
vivessimo per la giustizia;/
dalle sue piaghe siete stati guariti.//

Eravate erranti come pecore,/
ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.

Canto al Vangelo
(Gv 10,14)

Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

Vangelo
Gv 10,1-10

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Io sono la porta delle pecore.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti

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a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

8 maggio 2011 – III di Pasqua – Anno A – Letture in audio mp3

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Le letture poliglotte (.pdf – da famigliedellavisitazione.it)

Prima lettura
At 2,14.22-33


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Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.

Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,]/ Pietro con gli Undici/ si alzò in piedi/ e a voce alta parlò così:/
«Uomini d’Israele,/ ascoltate queste parole:/ Gesù di Nàzaret/ – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli,/ prodigi e segni,/ che Dio stesso fece tra voi per opera sua,/ come voi sapete bene –,/ consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio,/ voi,/ per mano di pagani,/ l’avete crocifisso e l’avete ucciso.//
Ora Dio lo ha risuscitato,/ liberandolo dai dolori della morte,/ perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.// Dice infatti Davide a suo riguardo:/ “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me;/ egli sta alla mia destra,/ perché io non vacilli.// Per questo si rallegrò il mio cuore/ ed esultò la mia lingua,/ e anche la mia carne riposerà nella speranza,/ perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi/ né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione.// Mi hai fatto conoscere le vie della vita,/ mi colmerai di gioia/ con la tua presenza”.//
Fratelli,/ mi sia lecito dirvi francamente,/ riguardo al patriarca Davide,/ che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi.// Ma poiché era profeta/ e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente/ di far sedere sul suo trono un suo discendente,/ previde la risurrezione di Cristo/ e ne parlò:/ “questi non fu abbandonato negli inferi,/ né la sua carne subì la corruzione”.//
Questo Gesù,/ Dio lo ha risuscitato/ e noi tutti ne siamo testimoni.// Innalzato dunque alla destra di Dio/ e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso,/ lo ha effuso,/ come voi stessi potete vedere e udire».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 15

Rit.: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Seconda lettura
1Pt 1,17-21

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Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi,/ se chiamate Padre colui che,/ senza fare preferenze,/ giudica ciascuno secondo le proprie opere,/ comportatevi con timore di Dio/ nel tempo in cui vivete quaggiù/ come stranieri.//
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere,/ come argento e oro,/ foste liberati dalla vostra vuota condotta,/ ereditata dai padri,/ ma con il sangue prezioso di Cristo,/ agnello senza difetti e senza macchia.//
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo,/ ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi;/ e voi per opera sua credete in Dio,/ che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria,/ in modo che la vostra fede/ e la vostra speranza/ siano rivolte a Dio.

Vangelo
Lc 24,13-35

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Lo riconobbero nello spezzare il pane.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

1 maggio 2011 – II di Pasqua o della Divina Misericordia – Anno A – Letture in audio mp3

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Le letture poliglotte (dal sito delle Famiglie della Visitazione)

Prima lettura
At 2,42-4

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Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

Dagli Atti degli Apostoli

[Quelli che erano stati battezzati]/ erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli/ e nella comunione,/ nello spezzare il pane/ e nelle preghiere.//
Un senso di timore era in tutti,/ e prodigi e segni avvenivano/ per opera degli apostoli.//
Tutti i credenti stavano insieme/ e avevano ogni cosa in comune;/ vendevano le loro proprietà e sostanze/ e le dividevano con tutti,/ secondo il bisogno di ciascuno.//
Ogni giorno/ erano perseveranti insieme nel tempio e,/ spezzando il pane nelle case,/ prendevano cibo con letizia/ e semplicità di cuore,/ lodando Dio/ e godendo il favore di tutto il popolo.//
Intanto il Signore/ ogni giorno/ aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 117

Rit.: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Seconda lettura
1Pt 1,3-9

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mp3

Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Sia benedetto Dio/ e Padre del Signore nostro Gesù Cristo,/ che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati,/ mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti,/ per una speranza viva,/ per un’eredità che non si corrompe,/ non si macchia/ e non marcisce.// Essa è conservata nei cieli per voi,/ che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede,/ in vista della salvezza/ che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.//
Perciò siete ricolmi di gioia,/ anche se ora dovete essere,/ per un po’ di tempo,/ afflitti da varie prove,/ affinché la vostra fede,/ messa alla prova,/ molto più preziosa dell’oro/ – destinato a perire/ e tuttavia purificato con fuoco –,/ torni a vostra lode,/ gloria e onore/ quando Gesù Cristo si manifesterà.// Voi lo amate,/ pur senza averlo visto/ e ora,/ senza vederlo,/ credete in lui.// Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa,/ mentre raggiungete la mèta della vostra fede:/ la salvezza delle anime.

Canto al Vangelo
(Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

Alleluia.


Vangelo
Gv 20,19-31

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Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

24 aprile 2011 – Domenica di Pasqua – Veglia nella notte santa – Anno A – Letture in audio mp3

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Gen 1,1 – 2,2
Dio vide quanto aveva fatto, ed

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ecco, era cosa molto buona.

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Gen 22,1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

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Es 14,15- 15,1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

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Is 54,5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

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Is 55,1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

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Bar 3,9-15.32 – 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore

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Ez 36,16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

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Rm 6,3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.

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Mt 28, 1-10
E’ risorto e vi precede in Galilea.

22 aprile 2011 – Venerdì Santo – Passione del Signore – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Is 52,13- 53,12

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Egli è stato trafitto per le nostre colpe. (Quarto canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaìa

Ecco,/ il mio servo avrà successo,/
sarà onorato,/ esaltato e innalzato grandemente.//
Come molti si stupirono di lui/
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto/
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,/
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;/
i re davanti a lui/ si chiuderanno la bocca,/
poiché vedranno un fatto/ mai a essi raccontato/
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.//
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?/
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?/
È cresciuto come un virgulto davanti a lui/
e come una radice/ in terra arida.//
Non ha apparenza né bellezza/
per attirare i nostri sguardi,/
non splendore/ per poterci piacere.//
Disprezzato e reietto dagli uomini,/
uomo dei dolori/ che ben conosce il patire,/
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;/
era disprezzato/ e non ne avevamo alcuna stima.//
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,/
si è addossato/ i nostri dolori;/
e noi lo giudicavamo castigato,/
percosso da Dio/ e umiliato.//
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,/
schiacciato/ per le nostre iniquità.//
Il castigo che ci dà salvezza/ si è abbattuto su di lui;/
per le sue piaghe/ noi siamo stati guariti.//
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,/
ognuno di noi seguiva la sua strada;/
il Signore fece ricadere su di lui/
l’iniquità di noi tutti.//
Maltrattato,/ si lasciò umiliare/
e non aprì la sua bocca;/
era come agnello condotto al macello,/
come pecora muta/ di fronte ai suoi tosatori,/
e non aprì la sua bocca.//
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;/
chi si affligge/ per la sua posterità?//
Sì,/ fu eliminato dalla terra dei viventi,/
per la colpa del mio popolo/ fu percosso a morte.//
Gli si diede sepoltura con gli empi,/
con il ricco fu il suo tumulo,/
sebbene non avesse commesso violenza/
né vi fosse inganno/ nella sua bocca.//
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.//
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,/
vedrà una discendenza,/ vivrà a lungo,/
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.//
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce/
e si sazierà della sua conoscenza;/
il giusto mio servo giustificherà molti,/
egli si addosserà le loro iniquità.//
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,/
dei potenti egli farà bottino,/
perché ha spogliato se stesso fino alla morte/
ed è stato annoverato fra gli empi,/
mentre egli portava il peccato di molti/
e intercedeva per i colpevoli.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 30

Rit.:Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

Seconda lettura
Eb 4,14-16; 5,7-9

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Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli,/ poiché abbiamo un sommo sacerdote grande,/ che è passato attraverso i cieli,/ Gesù il Figlio di Dio,/ manteniamo ferma la professione della fede.// Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze:/ egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi,/ escluso il peccato.//
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia/ per ricevere misericordia e trovare grazia,/ così da essere aiutati/ al momento opportuno.//
[Cristo,/ infatti,]/ nei giorni della sua vita terrena,/ offrì preghiere e suppliche,/ con forti grida e lacrime,/ a Dio che poteva salvarlo da morte e,/ per il suo pieno abbandono a lui,/ venne esaudito.// Pur essendo Figlio,/ imparò l’obbedienza da ciò che patì e,/ reso perfetto,/ divenne causa di salvezza eterna/ per tutti coloro che gli obbediscono.

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Gloria e lode a te, Cristo Signore!

Vangelo
Gv 18,1- 19,42

Giovanni, cap.18
[audio:http://proclamarelaparola.it/giov18.mp3″>

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Giovanni, cap.19
[audio:http://proclamarelaparola.it/giov19.mp3″>

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Passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

– Catturarono Gesù e lo legarono
In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano», perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

– Lo condussero prima da Anna
Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».

Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.

– Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

– Il mio regno non è di questo mondo
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

– Salve, re dei Giudei!
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.

Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».

Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». Gli

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risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».

– Via! Via! Crocifiggilo!
Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re che Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

– Lo crocifissero e con lui altri due
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».

– Si sono divisi tra loro le mie vesti
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.

– Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)

– E subito ne uscì sangue e acqua
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

– Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.

21 aprile 2011 – Giovedì Santo – Messa “In Coena Domini” – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Es 12,1-8.11-14

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Prescrizioni per la cena pasquale.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:/
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi,/ sarà per voi il primo mese dell’anno.// Parlate a tutta la comunità d’Israele/ e dite:/ “Il dieci di questo mese/ ciascuno si procuri un agnello per famiglia,/ un agnello per casa.// Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello,/ si unirà al vicino,/ il più prossimo alla sua casa,/ secondo il numero delle persone;/ calcolerete come dovrà essere l’agnello/ secondo quanto ciascuno può mangiarne.//
Il vostro agnello sia senza difetto,/ maschio,/ nato nell’anno;/ potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre/ e lo conserverete fino al quattordici di questo mese:/ allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele/ lo immolerà al tramonto.//

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Preso un po’ del suo sangue,/ lo porranno sui due stipiti/ e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno.// In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco;/ la mangeranno con àzzimi e con erbe amare.// Ecco in qual modo lo mangerete:/ con i fianchi cinti,/ i sandali ai piedi,/ il bastone in mano;/ lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!//
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto/ e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto,/ uomo o animale;/ così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto./ Io sono il Signore!// Il sangue sulle case dove vi troverete/ servirà da segno in vostro favore:/ io vedrò il sangue e passerò oltre;/ non vi sarà tra voi flagello di sterminio/ quando io colpirò la terra d’Egitto.// Questo giorno sarà per voi un memoriale;/ lo celebrerete come festa del Signore:/ di generazione in generazione lo celebrerete/ come un rito perenne”».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 115

Rit.:Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Seconda lettura
1Cor 11,23-26

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Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso:/ il Signore Gesù,/ nella notte in cui veniva tradito,/ prese del pane e,/ dopo aver reso grazie,/ lo spezzò e disse:/ «Questo è il mio corpo,/ che è per voi;/ fate questo in memoria di me».//
Allo stesso modo,/ dopo aver cenato,/ prese anche il calice,/ dicendo:/ «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue;/ fate questo,/ ogni volta che ne bevete,/ in memoria di me».//
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice,/ voi annunciate la morte del Signore,/ finché egli venga.

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

Vangelo
Gv 13,1-15

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Li amò sino alla fine.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».