26 maggio 2013 – Santissima Trinità – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Pr 8,22-31

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Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.

Dal libro dei Proverbi

Così parla la Sapienza di Dio:/
«Il Signore mi ha creato/ come inizio della sua attività,/
prima di ogni sua opera,/ all’origine.//
Dall’eternità sono stata formata,/
fin dal principio,/ dagli inizi della terra.//
Quando non esistevano gli abissi,/ io fui generata,//
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;//
prima che fossero fissate le basi dei monti,/
prima delle colline,/ io fui generata,//
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi/
né le prime zolle del mondo.//
Quando egli fissava i cieli,/ io ero là;//
quando tracciava un cerchio sull’abisso,/
quando condensava le nubi in alto,/
quando fissava le sorgenti dell’abisso,/
quando stabiliva al mare i suoi limiti,/
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,/
quando disponeva le fondamenta della terra,/
io ero con lui come artefice/
ed ero la sua delizia ogni giorno://
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,/
ponendo le mie delizie/ tra i figli dell’uomo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 8

Rit.:O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

Seconda lettura
Rm 5,1-5

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Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ giustificati per fede,/ noi siamo in pace con Dio/ per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo.// Per mezzo di lui abbiamo anche,/ mediante la fede,/ l’accesso a questa grazia/ nella quale ci troviamo e ci vantiamo,/ saldi nella speranza/ della gloria di Dio.//
E non solo:/ ci vantiamo anche nelle tribolazioni,/ sapendo che la tribolazione produce pazienza,/ la pazienza una virtù provata/ e la virtù provata la speranza.//
La speranza poi non delude,/ perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori/ per mezzo dello Spirito Santo/ che ci è stato dato.

 

Canto al Vangelo (Ap 1,8)
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 16,12-15

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Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ disse Gesù ai suoi discepoli:/
«Molte cose ho ancora da dirvi,/ ma per il momento/ non siete capaci di portarne il peso.//
Quando verrà lui,/ lo Spirito della verità,/ vi guiderà a tutta la verità,/ perché non parlerà da se stesso,/ ma dirà tutto ciò che avrà udito/ e vi annuncerà/ le cose future.//
Egli mi glorificherà,/ perché prenderà da quel che è mio/ e ve lo annuncerà.// Tutto quello che il Padre possiede/ è mio;// per questo ho detto/ che prenderà da quel che è mio/ e ve lo annuncerà».

19 maggio 2013 – Pentecoste – Anno C – Messa del giorno – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 2,1-11

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Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,/ si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.// Venne all’improvviso dal cielo un fragore,/ quasi un vento che si abbatte impetuoso,/ e riempì tutta la casa dove stavano.// Apparvero loro lingue come di fuoco,/ che si dividevano,/ e si posarono su ciascuno di loro,/ e tutti furono colmati di Spirito Santo/ e cominciarono a parlare in altre lingue,/ nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.//
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti,/ di ogni nazione che è sotto il cielo.// A quel rumore,/ la folla si radunò e rimase turbata,/ perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.// Erano stupiti e,/ fuori di sé per la meraviglia,/ dicevano:/ «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei?/ E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?// Siamo Parti,/ Medi,/ Elamìti;/ abitanti della Mesopotamia,/ della Giudea e della Cappadòcia,/ del Ponto e dell’Asia,/ della Frigia e della Panfìlia,/ dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene,/ Romani qui residenti,/ Giudei e proséliti,/ Cretesi e Arabi,/ e li udiamo parlare nelle nostre lingue/ delle grandi opere di Dio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Seconda lettura
Rm 8,8-17

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Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.// Voi però non siete sotto il dominio della carne,/ ma dello Spirito,/ dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.// Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo,/ non gli appartiene.//
Ora,/ se Cristo è in voi,/ il vostro corpo è morto per il peccato,/ ma lo Spirito è vita per la giustizia.// E se lo Spirito di Dio,/ che ha risuscitato Gesù dai morti,/ abita in voi,/ colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali/ per mezzo del suo Spirito che abita in voi.//
Così dunque,/ fratelli,/ noi siamo debitori non verso la carne,/ per vivere secondo i desideri carnali,/ perché,/ se vivete secondo la carne,/ morirete.// Se,/ invece,/ mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo,/ vivrete.// Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio,/ questi sono figli di Dio.//
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi/ per ricadere nella paura,/ ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,/ per mezzo del quale gridiamo:/ «Abbà!/ Padre!//». Lo Spirito stesso,/ insieme al nostro spirito,/ attesta che siamo figli di Dio.// E se siamo figli,/ siamo anche eredi:/ eredi di Dio,/ coeredi di Cristo,/ se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze/ per partecipare anche alla sua gloria.

 

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia

 

Vangelo
Gv 14,15-16.23-26

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Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli://
«Se mi amate,/ osserverete i miei comandamenti;// e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito/ perché rimanga con voi per sempre.//
Se uno mi ama,/ osserverà la mia parola/ e il Padre mio lo amerà/ e noi verremo a lui/ e prenderemo dimora presso di lui.// Chi non mi ama,/ non osserva le mie parole;// e la parola che voi ascoltate non è mia,/ ma del Padre che mi ha mandato.//
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi.// Ma il Paràclito,/ lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome,/ lui vi insegnerà ogni cosa/ e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

12 maggio 2013 – Ascensione del Signore – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 1,1-11

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Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto,/ o Teòfilo,/ ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò/ dagli inizi/ fino al giorno in cui fu assunto in cielo,/ dopo aver dato disposizioni agli apostoli/ che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.//
Egli si mostrò a essi vivo,/ dopo la sua passione,/ con molte prove,/ durante quaranta giorni,/ apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.// Mentre si trovava a tavola con essi,/ ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,/ ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre,/ «quella/ – disse/ – che voi avete udito da me:/ Giovanni battezzò con acqua,/ voi invece,/ tra non molti giorni,/ sarete battezzati in Spirito Santo».//
Quelli dunque che erano con lui/ gli domandavano:/ «Signore,/ è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».// Ma egli rispose:/ «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti/ che il Padre ha riservato al suo potere,/ ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi,/ e di me sarete testimoni a Gerusalemme,/ in tutta la Giudea e la Samarìa/ e fino ai confini della terra».//
Detto questo,/ mentre lo guardavano,/ fu elevato in alto/ e una nube lo sottrasse ai loro occhi.// Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava,/ quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro/ e dissero:/ «Uomini di Galilea,/ perché state a guardare il cielo?// Questo Gesù,/ che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,/ verrà allo stesso modo/ in cui l’avete visto andare in cielo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 46

Rit.: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda lettura
Eb 9,24-28;10,19-23

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Cristo è

entrato nel cielo stesso.

Dalla lettera agli Ebrei

Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo,/ figura di quello vero,/ ma nel cielo stesso,/ per comparire ora al cospetto di Dio/ in nostro favore.// E non deve offrire se stesso più volte,/ come il sommo sacerdote/ che entra nel santuario ogni anno/ con sangue altrui:/ in questo caso egli,/ fin dalla fondazione del mondo,/ avrebbe dovuto soffrire molte volte.//
Invece ora,/ una volta sola,/ nella pienezza dei tempi,/ egli è apparso per annullare il peccato/ mediante il sacrificio di se stesso.// E come per gli uomini/ è stabilito che muoiano una sola volta,/ dopo di che viene il giudizio,/ così Cristo,/ dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti,/ apparirà una seconda volta,/ senza alcuna relazione con il peccato,/ a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.//
Fratelli,/ poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario/ per mezzo del sangue di Gesù,/ via nuova e vivente/ che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo,/ cioè la sua carne,/ e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio,/ accostiamoci con cuore sincero,/ nella pienezza della fede,/ con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza/ e il corpo lavato con acqua pura.// Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza,/ perché è degno di fede/ colui che ha promesso.

 

Canto al Vangelo (Mt 28,19.20)
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore,
ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 24,46-53

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Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli:/ «Così sta scritto:/ il Cristo patirà/ e risorgerà dai morti il terzo giorno,/ e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione/ e il perdono dei peccati,/ cominciando da Gerusalemme.// Di questo voi siete testimoni.// Ed ecco,/ io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso;// ma voi restate in città,/ finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».//
Poi li condusse fuori verso Betània/ e,/ alzate le mani,/ li benedisse.// Mentre li benediceva,/ si staccò da loro/ e veniva portato su,/ in cielo.// Ed essi si prostrarono davanti a lui;// poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia/ e stavano sempre nel tempio/ lodando Dio.

28 aprile 2013 – V di Pasqua – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 14,21-27

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Riferirono alla comunità tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra,/ Icònio e Antiòchia,/ confermando i discepoli/ ed esortandoli a restare saldi nella fede/ «perché/ – dicevano/ – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».//
Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani/ e,/ dopo avere pregato e digiunato,/ li affidarono al Signore,/ nel quale avevano creduto.// Attraversata poi la Pisìdia,/ raggiunsero la Panfìlia e,/ dopo avere proclamato la Parola a Perge,/ scesero ad Attàlia;// di qui fecero vela per Antiòchia,/ là dove erano stati affidati alla grazia di Dio/ per l’opera che avevano compiuto.//
Appena arrivati,/ riunirono la Chiesa/ e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro/ e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 144

Rit.:Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Seconda lettura
Ap 21,1-5

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Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vidi un cielo nuovo e una terra nuova:/  il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi/ e il mare non c’era più.//
E vidi anche la città santa,/ la Gerusalemme nuova,/scendere dal cielo,/ da Dio,/ pronta come una sposa adorna per il suo sposo.//
Udii allora una voce potente,/ che veniva dal trono e diceva:/
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!/
Egli abiterà con loro/
ed essi saranno suoi popoli/
ed egli sarà il Dio con loro,/ il loro Dio.//
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi/
e non vi sarà più la morte/
né lutto/ né lamento/ né affanno,/
perché le cose di prima/ sono passate».//
E Colui che sedeva sul trono disse:/ «Ecco,/ io faccio nuove/ tutte le cose».

 

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 13,31-35

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Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo],/ Gesù disse:/ «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato,/ e Dio è stato glorificato in lui.// Se Dio è stato glorificato in lui,/ anche Dio lo glorificherà da parte sua/ e lo glorificherà subito.//
Figlioli,/ ancora per poco sono con voi.// Vi do un comandamento nuovo:/ che vi amiate gli uni gli altri.// Come io ho amato voi,/ così amatevi anche voi/ gli uni gli altri.//
Da questo/ tutti sapranno che siete miei discepoli:/ se avete amore/ gli uni per gli altri».

21 aprile 2013 – IV di Pasqua – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 13,14.43-52

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Ecco, noi ci rivolgiamo ai pagani.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ Paolo e Bàrnaba,/ proseguendo da Perge,/ arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia,/ e,/ entrati nella sinagoga nel giorno di sabato,/ sedettero.//
Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio/ seguirono Paolo e Bàrnaba/ ed essi,/ intrattenendosi con loro,// cercavano di persuaderli a perseverare/ nella grazia di Dio.//
Il sabato seguente/ quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore.// Quando videro quella moltitudine,/ i Giudei furono ricolmi di gelosia/ e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo.// Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono:/ «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio,/ ma poiché la respingete/ e non vi giudicate degni della vita eterna,/ ecco:/ noi ci rivolgiamo ai pagani.// Così infatti ci ha ordinato il Signore:/ “Io ti ho posto per essere luce delle genti,/ perché tu porti la salvezza/ sino all’estremità della terra”».//
Nell’udire ciò,/ i pagani si rallegravano/ e glorificavano la parola del Signore,/ e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.// La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.// Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà/ e i notabili della città/ e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba/ e li cacciarono dal loro territorio.// Allora essi,/ scossa contro di loro la polvere dei piedi,/ andarono a Icònio.// I discepoli erano pieni di gioia/ e di Spirito Santo.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 99

Rit.:Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

Seconda lettura
Ap 7,9.14-17

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L’Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vidi:/ ecco,/ una moltitudine immensa,/ che nessuno poteva contare,/ di ogni nazione,/ tribù,/ popolo e lingua.// Tutti stavano in piedi davanti al trono/ e davanti all’Agnello,/ avvolti in vesti candide,/ e tenevano rami di palma/ nelle loro mani.//
E uno degli anziani disse:/ «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione/ e che hanno lavato le loro vesti,/ rendendole candide col sangue dell’Agnello.// Per questo stanno davanti al trono di Dio/ e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio;/ e Colui che siede sul trono/ stenderà la sua tenda sopra di loro.//
Non avranno più fame né avranno più sete,/
non li colpirà il sole né arsura alcuna,/
perché l’Agnello,/ che sta in mezzo al trono,/
sarà il loro pastore/
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.//
E Dio asciugherà ogni lacrima/ dai loro occhi».

 

Canto al Vangelo (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 10,27-30

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Alle mie pecore io do la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù disse:/ «Le mie pecore ascoltano la mia voce/ e io le conosco/ ed esse mi seguono.//
Io do loro la vita eterna/ e non andranno perdute in eterno/ e nessuno le strapperà dalla mia mano.//
Il Padre mio,/ che me le ha date,/ è più grande di tutti/ e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.// Io e il Padre siamo una cosa sola».

14 aprile 2013 – III di Pasqua – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 5,27-32.40-41

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Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo:/ «Non vi avevamo espressamente proibito/ di insegnare in questo nome?// Ed ecco,/ avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento/ e volete far ricadere su di noi/ il sangue di quest’uomo».//
Rispose allora Pietro/ insieme agli apostoli:/ «Bisogna obbedire a Dio/ invece che agli uomini.// Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù,/ che voi avete ucciso appendendolo a una croce.// Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore,/ per dare a Israele conversione/ e perdono dei peccati.// E di questi fatti siamo testimoni/ noi e lo Spirito Santo,/ che Dio ha dato/ a quelli che gli obbediscono».//
Fecero flagellare [gli apostoli]/ e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù.// Quindi li rimisero in libertà./ Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio,/ lieti di essere stati giudicati degni/ di subire oltraggi/ per il nome di Gesù.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 29

Rit.:Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Seconda lettura
Ap 5,11-14

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L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vidi,/ e udii voci di molti angeli/ attorno al trono e agli esseri viventi/ e agli anziani.// Il loro numero era miriadi di miriadi/ e migliaia di migliaia/ e dicevano a gran voce:/
«L’Agnello,/ che è stato immolato,/
è degno di ricevere potenza e ricchezza,/
sapienza e forza,/
onore,/ gloria e benedizione».//
Tutte le creature nel cielo e sulla terra,/ sotto terra e nel mare,/ e tutti gli esseri che vi si trovavano,/ udii che dicevano:/
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello/
lode,/ onore,/ gloria e potenza,/
nei secoli dei secoli».//
E i quattro esseri viventi dicevano:/ «Amen».// E gli anziani/ si prostrarono in adorazione.

 

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
Alleluia.


Vangelo
Gv 21,1-19

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Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli/ sul mare di Tiberìade.// E si manifestò così:/ si trovavano insieme Simon Pietro,/ Tommaso detto Dìdimo,/ Natanaèle di Cana di Galilea,/ i figli di Zebedèo/ e altri due discepoli.// Disse loro Simon Pietro:/ «Io vado a pescare».// Gli dissero:/ «Veniamo anche noi con te».// Allora uscirono/ e salirono sulla barca;// ma quella notte/ non presero nulla.//
Quando già era l’alba,/ Gesù stette sulla riva,/ ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.// Gesù disse loro:/ «Figlioli,/ non avete nulla da mangiare?».// Gli risposero:/ «No».// Allora egli disse loro:/ «Gettate la rete dalla parte destra della barca/ e troverete».// La gettarono/ e non riuscivano più a tirarla su/ per la grande quantità di pesci.// Allora quel discepolo che Gesù amava/ disse a Pietro:/ «È il Signore!».// Simon Pietro,/ appena udì che era il Signore,/ si strinse la veste attorno ai fianchi,/ perché era svestito,/ e si gettò in mare.// Gli altri discepoli invece vennero con la barca,/ trascinando la rete piena di pesci:// non erano infatti lontani da terra/ se non un centinaio di metri.//
Appena scesi a terra,/ videro un fuoco di brace con del pesce sopra,/ e del pane.// Disse loro Gesù:/ «Portate un po’ del pesce che avete preso ora».// Allora Simon Pietro salì nella barca/ e trasse a terra la rete/ piena di centocinquantatré grossi pesci.// E benché fossero tanti,/ la rete non si squarciò.// Gesù disse loro:/ «Venite a mangiare».// E nessuno dei discepoli osava domandargli:/ «Chi sei?»,/ perché sapevano bene che era il Signore.// Gesù si avvicinò,/ prese il pane e lo diede loro,/ e così pure il pesce.// Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli,/ dopo essere risorto dai morti.//
Quand’ebbero mangiato,/ Gesù disse a Simon Pietro:/ «Simone,/ figlio di Giovanni,/ mi ami più di costoro?».// Gli rispose:/ «Certo,/ Signore,/ tu lo sai che ti voglio bene».// Gli disse:/ «Pasci i miei agnelli».// Gli disse di nuovo,/ per la seconda volta:/ «Simone,/ figlio di Giovanni,/ mi ami?».// Gli rispose:/ «Certo,/ Signore,/ tu lo sai che ti voglio bene».// Gli disse:/ «Pascola le mie pecore».// Gli disse per la terza volta:/ «Simone,/ figlio di Giovanni,/ mi vuoi bene?».// Pietro rimase addolorato/ che per la terza volta gli domandasse:/ «Mi vuoi bene?»,/ e gli disse:/ «Signore,/ tu conosci tutto;// tu sai che ti voglio bene».// Gli rispose Gesù:/ «Pasci le mie pecore.// In verità,/ in verità io ti dico:/ quando eri più giovane ti vestivi da solo/ e andavi dove volevi;// ma quando sarai vecchio/ tenderai le tue mani,/ e un altro ti vestirà/ e ti porterà dove tu non vuoi».// Questo disse/ per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.// E,/ detto questo,/ aggiunse:/ «Seguimi».

7 aprile 2013 – II di Pasqua o della Divina Misericordia – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 5,12-16

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Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.

Dagli Atti degli Apostoli

Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo/ per opera degli apostoli.// Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone;/ nessuno degli altri osava associarsi a loro,/ ma il popolo li esaltava.//
Sempre più,/ però,/ venivano aggiunti credenti al Signore,/ una moltitudine di uomini e di donne,/ tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze,/ ponendoli su lettucci e barelle,/ perché,/ quando Pietro passava,/ almeno la sua ombra/ coprisse qualcuno di loro.//
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva,/ portando malati/ e persone tormentate da spiriti impuri,/ e tutti/ venivano guariti.

Salmo responsoriale
(di norma, deve venire eseguito in canto)
Sal 117

Rit.:Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

Seconda lettura
Ap 1,9-11.12-13.17-19

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Ero morto, ma ora vivo per sempre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vostro fratello e compagno nella tribolazione,/ nel regno e nella perseveranza in Gesù,/ mi trovavo nell’isola chiamata Patmos/ a causa della parola di Dio/ e della testimonianza di Gesù.//
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore/ e udii dietro di me una voce potente,/ come di tromba,/ che diceva:/ «Quello che vedi,/ scrivilo in un libro/ e mandalo alle sette Chiese».//
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me,/ e appena voltato vidi sette candelabri d’oro/ e,/ in mezzo ai candelabri,/ uno simile a un Figlio d’uomo,/ con un abito lungo fino ai piedi/ e cinto al petto con una fascia d’oro.//
Appena lo vidi,/ caddi ai suoi piedi come morto.// Ma egli,/ posando su di me la sua destra,/ disse:/ «Non temere!/ Io sono il Primo e l’Ultimo,/ e il Vivente.// Ero morto,/ ma ora vivo per sempre/ e ho le chiavi della morte e degli inferi.// Scrivi dunque le cose che hai visto,/ quelle presenti/ e quelle che devono accadere in seguito».

 

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 20,19-31

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Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno,/ il primo della settimana,/ mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli/ per timore dei Giudei,/ venne Gesù,/ stette in mezzo/ e disse loro:/ «Pace a voi!».// Detto questo,/ mostrò loro le mani e il fianco.// E i discepoli gioirono/ al vedere il Signore.//
Gesù disse loro di nuovo:/ «Pace a voi!/ Come il Padre ha mandato me,/ anche io mando voi».// Detto questo,/ soffiò/ e disse loro:/ «Ricevete lo Spirito Santo.// A coloro a cui perdonerete i peccati,/ saranno perdonati;// a coloro a cui non perdonerete,/ non saranno perdonati».//
Tommaso,/ uno dei Dodici,/ chiamato Dìdimo,/ non era con loro quando venne Gesù.// Gli dicevano gli altri discepoli:/ «Abbiamo visto il Signore!».// Ma egli disse loro:/ «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi/ e non metto il mio dito nel segno dei chiodi/ e non metto la mia mano nel suo fianco,/ io non credo».//
Otto giorni dopo/ i discepoli erano di nuovo in casa/ e c’era con loro anche Tommaso.// Venne Gesù,/ a porte chiuse,/ stette in mezzo/ e disse:/ «Pace a voi!».// Poi disse a Tommaso:/ «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;/ tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;/ e non essere incredulo,/ ma credente!».// Gli rispose Tommaso:/ «Mio Signore e mio Dio!».// Gesù gli disse:/ «Perché mi hai veduto,/ tu hai creduto;// beati quelli che non hanno visto/ e hanno creduto!».//
Gesù,/ in presenza dei suoi discepoli,/ fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro.// Ma questi sono stati scritti perché crediate/ che Gesù è il Cristo,/ il Figlio di Dio,/ e perché,/ credendo,/ abbiate la vita nel suo nome.

31 marzo 2013 – VEGLIA PASQUALE – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Gen 1,1 – 2,2

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Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Gènesi

In principio/ Dio creò il cielo e la terra.// La terra era informe e deserta/ e le tenebre ricoprivano l’abisso/ e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.//
Dio disse:/ «Sia la luce!»./ E la luce fu./ Dio vide che la luce era cosa buona/ e Dio separò la luce dalle tenebre.// Dio chiamò la luce giorno,/ mentre chiamò le tenebre notte./ E fu sera e fu mattina:/ giorno primo.//
Dio disse:/ «Sia un firmamento in mezzo alle acque/ per separare le acque dalle acque».// Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento/ dalle acque che sono sopra il firmamento.// E così avvenne./ Dio chiamò il firmamento cielo./ E fu sera e fu mattina:/ secondo giorno.//
Dio disse:/ «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo/ e appaia l’asciutto»./ E così avvenne./ Dio chiamò l’asciutto terra,/ mentre chiamò la massa delle acque mare.// Dio vide che era cosa buona./ Dio disse:/ «La terra produca germogli,// erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme,/ ciascuno secondo la propria specie».// E così avvenne./ E la terra produsse germogli,/ erbe che producono seme,/ ciascuna secondo la propria specie,/ e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme,/ secondo la propria specie./ Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ terzo giorno.//
Dio disse:/ «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo,/ per separare il giorno dalla notte;/ siano segni per le feste,/ per i giorni e per gli anni/ e siano fonti di luce nel firmamento del cielo/ per illuminare la terra».// E così avvenne./ E Dio fece le due fonti di luce grandi:/ la fonte di luce maggiore per governare il giorno/ e la fonte di luce minore per governare la notte,/ e le stelle.// Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra/ e per governare il giorno e la notte/ e per separare la luce dalle tenebre.// Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ quarto giorno.//
Dio disse:/ «Le acque brùlichino di esseri viventi/ e uccelli volino sopra la terra,/ davanti al firmamento del cielo».// Dio creò i grandi mostri marini/ e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque,/ secondo la loro specie,/ e tutti gli uccelli alati,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona./ Dio li benedisse:/ «Siate fecondi e moltiplicatevi/ e riempite le acque dei mari;/ gli uccelli si moltìplichino sulla terra».// E fu sera e fu mattina:/ quinto giorno.//
Dio disse:/ «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie:/ bestiame,/ rettili e animali selvatici,/ secondo la loro specie»./ E così avvenne./ Dio fece gli animali selvatici,/ secondo la loro specie,/ il bestiame,/ secondo la propria specie,/ e tutti i rettili del suolo,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona.//
Dio disse:/ «Facciamo l’uomo a nostra immagine,/ secondo la nostra somiglianza:/ dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,/ sul bestiame,/ su tutti gli animali selvatici/ e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».//
E Dio creò l’uomo a sua immagine;/
a immagine di Dio lo creò:/
maschio e femmina li creò.//
Dio li benedisse e Dio disse loro:/
«Siate fecondi e moltiplicatevi,/
riempite la terra e soggiogatela,/
dominate sui pesci del mare/ e sugli uccelli del cielo/
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».//
Dio disse:/ «Ecco,/ io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra,/ e ogni albero fruttifero che produce seme:/ saranno il vostro cibo.// A tutti gli animali selvatici,/ a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita,/ io do in cibo ogni erba verde».// E così avvenne./ Dio vide quanto aveva fatto,/ ed ecco,/ era cosa molto buona.// E fu sera e fu mattina:/ sesto giorno.///
Così furono portati a compimento il cielo e la terra/ e tutte le loro schiere.// Dio,/ nel settimo giorno,/ portò a compimento il lavoro che aveva fatto/ e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Salmo responsoriale
Sal 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
Tu fai crescere l’erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.

Seconda lettura
Gen 22,1-18

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Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ Dio mise alla prova Abramo e gli disse:/ «Abramo!»./ Rispose:/ «Eccomi!»./ Riprese:/ «Prendi tuo figlio,/ il tuo unigenito che ami,/ Isacco,/ va’ nel territorio di Mòria/ e offrilo in olocausto su di un monte/ che io ti indicherò».//
Abramo si alzò di buon mattino,/ sellò l’asino,/ prese con sé due servi e il figlio Isacco,/ spaccò la legna per l’olocausto/ e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.// Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi/ e da lontano vide quel luogo.// Allora Abramo disse ai suoi servi:/ «Fermatevi qui con l’asino;/ io e il ragazzo andremo fin lassù,/ ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».// Abramo prese la legna dell’olocausto/ e la caricò sul figlio Isacco,/ prese in mano il fuoco e il coltello,/ poi proseguirono tutti e due insieme.//
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse:/ «Padre mio!»./ Rispose:/ «Eccomi,/ figlio mio»./ Riprese:/ «Ecco qui il fuoco e la legna,/ ma dov’è l’agnello per l’olocausto?».// Abramo rispose:/ «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto,/ figlio mio!».// Proseguirono tutti e due insieme./ Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato;/ qui Abramo costruì l’altare,/ collocò la legna,/ legò suo figlio Isacco/ e lo depose sull’altare,/ sopra la legna.// Poi Abramo stese la mano/ e prese il coltello per immolare suo figlio.//
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo/ e gli disse:/ «Abramo,/ Abramo!».// Rispose:/ «Eccomi!»./ L’angelo disse:/ «Non stendere la mano contro il ragazzo/ e non fargli niente!/ Ora so che tu temi Dio/ e non mi hai rifiutato tuo figlio,/ il tuo unigenito».//
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete,/ impigliato con le corna in un cespuglio.// Abramo andò a prendere l’ariete/ e lo offrì in olocausto invece del figlio.//
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»;/ perciò oggi si dice:/ «Sul monte il Signore si fa vedere».//
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta/ e disse:/ «Giuro per me stesso,/ oracolo del Signore:/ perché tu hai fatto questo/ e non hai risparmiato tuo figlio,/ il tuo unigenito,/ io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza,/ come le stelle del cielo/ e come la sabbia che è sul lido del mare;/ la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.// Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra,/ perché tu hai obbedito alla mia voce».

Salmo responsoriale
Sal 15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Terza lettura
Es 14,15- 15,1

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Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Perché gridi verso di me?/ Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino.// Tu intanto alza il bastone,/ stendi la mano sul mare e dividilo,/ perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto.// Ecco,/ io rendo ostinato il cuore degli Egiziani,/ così che entrino dietro di loro/ e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito,/ sui suoi carri e sui suoi cavalieri.// Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore,/ quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri».//
L’angelo di Dio,/ che precedeva l’accampamento d’Israele,/ cambiò posto e passò indietro.// Anche la colonna di nube si mosse/ e dal davanti passò dietro.// Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele.// La nube era tenebrosa per gli uni,/ mentre per gli altri illuminava la notte;/ così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.//
Allora Mosè stese la mano sul mare./ E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente,/ rendendolo asciutto;/ le acque si divisero.// Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra.// Gli Egiziani li inseguirono,/ e tutti i cavalli del faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro/ in mezzo al mare.//
Ma alla veglia del mattino il Signore,/ dalla colonna di fuoco e di nube,/ gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani/ e lo mise in rotta.// Frenò le ruote dei loro carri,/ così che a stento riuscivano a spingerle.// Allora gli Egiziani dissero:/ «Fuggiamo di fronte a Israele,/ perché il Signore combatte per loro/ contro gli Egiziani!».//
Il Signore disse a Mosè:/ «Stendi la mano sul mare:/ le acque si riversino sugli Egiziani,/ sui loro carri e i loro cavalieri».// Mosè stese la mano sul mare e il mare,/ sul far del mattino,/ tornò al suo livello consueto,/ mentre gli Egiziani,/ fuggendo,/ gli si dirigevano contro.// Il Signore li travolse così in mezzo al mare.// Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone,/ che erano entrati nel mare dietro a Israele:/ non ne scampò neppure uno.// Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

Salmo responsoriale
Es 15,1-7a.17-18
Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!

«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!».

Quarta lettura
Is 54,5-14

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Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

Dal libro del profeta Isaìa

Tuo sposo è il tuo creatore,/
Signore degli eserciti è il suo nome;/
tuo redentore è il Santo d’Israele,/
è chiamato Dio di tutta la terra.//

Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto,/ ti ha richiamata il Signore.//
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?/
– dice il tuo Dio.//
Per un breve istante ti ho abbandonata,/
ma ti raccoglierò con immenso amore.//
In un impeto di collera/
ti ho nascosto per un poco il mio volto;/
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,/
dice il tuo redentore,/ il Signore.//

Ora è per me come ai giorni di Noè,/
quando giurai/ che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;/
così ora giuro di non più adirarmi con te/
e di non più minacciarti.//
Anche se i monti si spostassero/ e i colli vacillassero,/
non si allontanerebbe da te il mio affetto,/
né vacillerebbe/ la mia alleanza di pace,/
dice il Signore/ che ti usa misericordia.//

Afflitta,/ percossa dal turbine,/ sconsolata,/
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre/
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.//
Farò di rubini la tua merlatura,/
le tue porte saranno di berilli,/
tutta la tua cinta/ sarà di pietre preziose.//

Tutti i tuoi figli/ saranno discepoli del Signore,/
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;/
sarai fondata sulla giustizia.//
Tieniti lontana dall’oppressione,/ perché non dovrai temere,/
dallo spavento,/ perché non ti si accosterà.

Salmo responsoriale
Sal 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Quinta lettura
Is 55,1-11

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Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:/
«O voi tutti assetati,/ venite all’acqua,/
voi che non avete denaro,/ venite;/
comprate e mangiate;/ venite,/ comprate
senza denaro,/ senza pagare,/ vino e latte./
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,/
il vostro guadagno/ per ciò che non sazia?/
Su,/ ascoltatemi e mangerete cose buone/
e gusterete cibi succulenti.//
Porgete l’orecchio e venite a me,/
ascoltate e vivrete.//
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,/
i favori assicurati a Davide.//
Ecco,/ l’ho costituito testimone fra i popoli,/
principe e sovrano sulle nazioni.//
Ecco,/ tu chiamerai gente che non conoscevi;/
accorreranno a te/ nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore,/ tuo Dio,/
del Santo d’Israele,/ che ti onora.//
Cercate il Signore,/ mentre si fa trovare,/
invocàtelo,/ mentre è vicino.//
L’empio abbandoni la sua via/
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;/
ritorni al Signore/ che avrà misericordia di lui/
e al nostro Dio/ che largamente perdona.//
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,/
le vostre vie/ non sono le mie vie./ Oracolo del Signore.//
Quanto il cielo sovrasta la terra,/
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,/
i miei pensieri/ sovrastano i vostri pensieri.//
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo/
e non vi ritornano/ senza avere irrigato la terra,/
senza averla fecondata e fatta germogliare,/
perché dia il seme a chi semina/
e il pane a chi mangia,/
così sarà della mia parola/ uscita dalla mia bocca:/
non ritornerà a me senza effetto,/
senza aver operato ciò che desidero/
e senza aver compiuto/ ciò per cui l’ho mandata».

Salmo responsoriale
Is 12,2-6
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Sesta lettura
Bar 3,9-15.32 – 4,4

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Cammina allo splendore della luce del Signore

Dal libro del profeta Baruc

Ascolta,/ Israele,/ i comandamenti della vita,/
porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.//
Perché,/ Israele?/ Perché ti trovi in terra nemica/
e sei diventato vecchio in terra straniera?/
Perché ti sei contaminato con i morti/
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?//
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!//
Se tu avessi camminato nella via di Dio,/
avresti abitato per sempre nella pace.//
Impara dov’è la prudenza,/
dov’è la forza,/ dov’è l’intelligenza,/
per comprendere anche/ dov’è la longevità e la vita,/
dov’è la luce degli occhi/ e la pace.//
Ma chi ha scoperto la sua dimora,/
chi è penetrato nei suoi tesori?//
Ma colui che sa tutto,/ la conosce/
e l’ha scrutata con la sua intelligenza,/
colui che ha formato la terra per sempre/
e l’ha riempita di quadrupedi,/
colui che manda la luce/ ed essa corre,/
l’ha chiamata,/ ed essa gli ha obbedito con tremore.//
Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia/
e hanno gioito;//
egli le ha chiamate ed hanno risposto:/ «Eccoci!»,/
e hanno brillato di gioia/ per colui che le ha create.//
Egli è il nostro Dio,/
e nessun altro può essere confrontato con lui.//
Egli ha scoperto ogni via della sapienza/
e l’ha data a Giacobbe,/ suo servo,/
a Israele,/ suo amato.//
Per questo è apparsa sulla terra/
e ha vissuto fra gli uomini.//
Essa è il libro dei decreti di Dio/
e la legge che sussiste in eterno;/
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,/
quanti l’abbandonano moriranno.//
Ritorna,/ Giacobbe,/ e accoglila,/
cammina allo splendore della sua luce.//
Non dare a un altro la tua gloria/
né i tuoi privilegi/ a una nazione straniera.//
Beati siamo noi,/ o Israele,/
perché ciò che piace a Dio/ è da noi conosciuto.

Salmo responsoriale
Sal 18
Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Settima lettura
Ez 36,16-17a.18-28

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Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

Dal libro del profeta Ezechièle

Mi fu rivolta questa parola del Signore:/
«Figlio dell’uomo,/ la casa d’Israele,/ quando abitava la sua terra,/ la rese impura con la sua condotta/ e le sue azioni.// Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese/ e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato.// Li ho dispersi fra le nazioni/ e sono stati dispersi in altri territori:/ li ho giudicati secondo la loro condotta/ e le loro azioni.//
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti/ e profanarono il mio nome santo,/ perché di loro si diceva:/ “Costoro sono il popolo del Signore/ e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”.// Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo,/ che la casa d’Israele aveva profanato/ fra le nazioni presso le quali era giunta.//
Perciò annuncia alla casa d’Israele:/ “Così dice il Signore Dio:/ Io agisco non per riguardo a voi,/ casa d’Israele,/ ma per amore del mio nome santo,/ che voi avete profanato/ fra le nazioni presso le quali siete giunti.// Santificherò il mio nome grande,/ profanato fra le nazioni,/ profanato da voi in mezzo a loro.// Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore/ – oracolo del Signore Dio/ –, quando mostrerò la mia santità in voi/ davanti ai loro occhi.//
Vi prenderò dalle nazioni,/ vi radunerò da ogni terra/ e vi condurrò sul vostro suolo.// Vi aspergerò con acqua pura/ e sarete purificati;/ io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli;/ vi darò un cuore nuovo,/ metterò dentro di voi uno spirito nuovo,/ toglierò da voi il cuore di pietra/ e vi darò un cuore di carne.//
Porrò il mio spirito dentro di voi/ e vi farò vivere secondo le mie leggi/ e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.// Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri;/ voi sarete il mio popolo/ e io sarò il vostro Dio”».

Salmo responsoriale
Sal 41
Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Oppure (quando si celebra il Battesimo):
Da Is 12, 1-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele.

Epistola
Rm 6,3-11

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Cristo risorto dai morti non muore più.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù,/ siamo stati battezzati nella sua morte?//
Per mezzo del battesimo dunque/ siamo stati sepolti insieme a lui nella morte/ affinché,/ come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,/ così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.// Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui/ a somiglianza della sua morte,/ lo saremo anche/ a somiglianza della sua risurrezione.//
Lo sappiamo:/ l’uomo vecchio che è in noi/ è stato crocifisso con lui,/ affinché fosse reso inefficace/ questo corpo di peccato,/ e noi non fossimo più schiavi del peccato.// Infatti chi è morto,/ è liberato dal peccato.//
Ma se siamo morti con Cristo,/ crediamo che anche vivremo con lui,/ sapendo che Cristo,/ risorto dai morti,/ non muore più;/ la morte non ha più potere su di lui.// Infatti egli morì,/ e morì per il peccato una volta per tutte;/ ora invece vive,/ e vive per Dio.// Così anche voi consideratevi morti al peccato,/ ma viventi per Dio,/ in Cristo Gesù.

Salmo responsoriale
Sal 117
Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Vangelo
Lc 24,1-12

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Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

+ Dal Vangelo secondo Luca

Il primo giorno della settimana,/ al mattino presto/ [le donne] si recarono al sepolcro,/ portando con sé gli aromi che avevano preparato.// Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro/ e,/ entrate,/ non trovarono il corpo del Signore Gesù.//
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo,/ ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante.// Le donne,/ impaurite,/ tenevano il volto chinato a terra,/ ma quelli dissero loro:/ «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?// Non è qui,/ è risorto.// Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea/ e diceva:/ “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori,/ sia crocifisso/ e risorga il terzo giorno”».//
Ed esse si ricordarono delle sue parole/ e,/ tornate dal sepolcro,/ annunciarono tutto questo agli Undici/ e a tutti gli altri.// Erano Maria Maddalena,/ Giovanna/ e Maria madre di Giacomo.// Anche le altre,/ che erano con loro,/ raccontavano queste cose agli apostoli.//
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento/ e non credevano ad esse.// Pietro tuttavia si alzò,/ corse al sepolcro/ e,/ chinatosi,/ vide soltanto i teli.// E tornò indietro,/ pieno di stupore per l’accaduto.

31 marzo 2013 – Domenica di Pasqua – Veglia pasquale – Letture in audio mp3

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Gen 1,1 – 2,2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

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Gen 22,1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

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Es 14,15- 15,1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

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Is 54,5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

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Is 55,1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

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Bar 3,9-15.32 – 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore

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Ez 36,16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

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Rm 6,3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.

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Lc 24,1-12
Perché cercate tra i morti colui

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che è vivo?

24 marzo 2013 – Domenica delle Palme – Anno C – Letture in audio mp3

Guarda il Lezionario (.pdf – da lachiesa.it)

Prima lettura
Is 50,4-7

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Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso. (Terzo canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio/ mi ha dato una lingua da discepolo,/
perché io sappia indirizzare una parola/ allo sfiduciato.//
Ogni mattina fa attento il mio orecchio/
perché io ascolti come i discepoli.//
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio//
e io non ho opposto resistenza,/
non mi sono tirato indietro.//
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,/
le mie guance/ a coloro che mi strappavano la barba;/
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.//
Il Signore Dio mi assiste,/
per questo non resto svergognato,/
per questo rendo la mia faccia/ dura come pietra,/
sapendo/ di non restare confuso.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 21

Rit.:Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.

Seconda lettura
Fil 2,6-11

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Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Cristo Gesù,/ pur essendo nella condizione di Dio,/
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,/
ma svuotò se stesso/
assumendo una condizione di servo,/
diventando simile agli uomini.//
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,/
umiliò se stesso/
facendosi obbediente fino alla morte/
e a una morte di croce.//
Per questo Dio lo esaltò/
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,/
perché nel nome di Gesù/
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli,/ sulla terra/ e sotto terra,/
e ogni lingua proclami:/
«Gesù Cristo è Signore!»,/
a gloria di Dio Padre.

 

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

 

 

Vangelo
Lc 22,14-23,56

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La passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

– Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

– Fate questo in memoria di me
Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

– Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.

– Io sto in mezzo a voi come colui che serve
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.

– Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

– Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

– Entrato nella lotta, pregava più intensamente
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

– Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».

– Uscito fuori, Pietro, pianse amaramente
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

– Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?
E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

– Lo condussero davanti al loro Sinedrio
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

– Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

– Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

– Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

– Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

– Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

– Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

– Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.