13 giugno 2010 – XIma del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in mp3

Prima lettura
2Sam 12,7-10.13

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Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni,/ Natan disse a Davide:/ «Così dice il Signore,/ Dio d’Israele:/ Io ti ho unto re d’Israele/ e ti ho liberato dalle mani di Saul,/ ti ho dato la casa del tuo padrone/ e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone,/ ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e,/ se questo fosse troppo poco,/ io vi aggiungerei anche altro.//
Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore,/ facendo ciò che è male ai suoi occhi?// Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta,/ hai preso in moglie la moglie sua/ e lo hai ucciso/ con la spada degli Ammonìti.//
Ebbene,/ la spada non si allontanerà mai dalla tua casa,/ poiché tu mi hai disprezzato/ e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta».//
Allora Davide disse a Natan:/ «Ho peccato contro il Signore!».// Natan rispose a Davide:/ «Il Signore ha rimosso il tuo peccato:/ tu non morirai».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 31

Rit.: Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

Seconda lettura
Gal 2,16.19-21

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Non vivo più io, ma Cristo vive in me.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge/ ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo,/ abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù/ per essere giustificati per la fede in Cristo/ e non per le opere della Legge;/ poiché per le opere della Legge/ non verrà mai giustificato nessuno.//
In realtà/ mediante la Legge io sono morto alla Legge,/ affinché io viva per Dio.// Sono stato crocifisso con Cristo,/ e non vivo più io,/ ma Cristo vive in me.// E questa vita,/ che io vivo nel corpo,/ la vivo nella fede del Figlio di Dio,/ che mi ha amato/ e ha consegnato se stesso per me.//
Dunque non rendo vana la grazia di Dio;/ infatti,/ se la giustificazione viene dalla Legge,/ Cristo è morto invano.

Vangelo
Lc 7,36-8,3

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Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».

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E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

30 maggio 2010 – Santissima Trinità – Anno C – Letture in mp3

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Prima lettura
Pr 8,22-31

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Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.

Dal libro dei Proverbi

Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 8

Rit.:O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

Seconda lettura
Rm 5,1-5

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Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

Vangelo
Gv 16,12-15

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Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

23 maggio 2010 – Pentecoste – Anno C – Messa del giorno

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Il Foglietto delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura
At 2,1-11

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Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,/ si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.// Venne all’improvviso dal cielo un fragore,/ quasi un vento che si abbatte impetuoso,/ e riempì tutta la casa dove stavano.// Apparvero loro lingue come di fuoco,/ che si dividevano,/ e si posarono su ciascuno di loro,/ e tutti furono colmati di Spirito Santo/ e cominciarono a parlare in altre lingue,/ nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.//
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti,/ di ogni nazione che è sotto il cielo.// A quel rumore,/ la folla si radunò e rimase turbata,/ perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.// Erano stupiti e,/ fuori di sé per la meraviglia,/ dicevano:/ «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei?/ E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?// Siamo Parti,/ Medi,/ Elamìti;/ abitanti della Mesopotamia,/ della Giudea e della Cappadòcia,/ del Ponto e dell’Asia,/ della Frigia e della Panfìlia,/ dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene,/ Romani qui residenti,/ Giudei e proséliti,/ Cretesi e Arabi,/ e li udiamo parlare nelle nostre lingue/ delle grandi opere di Dio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.:Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Seconda lettura
Rm 8,8-17

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Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.// Voi però non siete sotto il dominio della carne,/ ma dello Spirito,/ dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.// Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo,/ non gli appartiene.//
Ora,/ se Cristo è in voi,/ il vostro corpo è morto per il peccato,/ ma lo Spirito è vita per la giustizia.// E se lo Spirito di Dio,/ che ha risuscitato Gesù dai morti,/ abita in voi,/ colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali/ per mezzo del suo Spirito che abita in voi.//
Così dunque,/ fratelli,/ noi siamo debitori non verso la carne,/ per vivere secondo i desideri carnali,/ perché,/ se vivete secondo la carne,/ morirete.// Se,/ invece,/ mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo,/ vivrete.// Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio,/ questi sono figli di Dio.//
E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi/ per ricadere nella paura,/ ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,/ per mezzo del quale gridiamo:/ «Abbà!/ Padre!//». Lo Spirito stesso,/ insieme al nostro spirito,/ attesta che siamo figli di Dio.// E se siamo figli,/ siamo anche eredi:/ eredi di Dio,/ coeredi di Cristo,/ se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze/ per partecipare anche alla sua gloria.

Vangelo
Gv 14,15-16.23-26

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Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

25 aprile 2010 – IV di Pasqua – Anno C – Letture in mp3

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Il Foglietto delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura
At 13,14.43-52

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Ecco, noi ci rivolgiamo ai pagani.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ Paolo e Bàrnaba,/ proseguendo da Perge,/ arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia,/ e,/ entrati nella sinagoga nel giorno di sabato,/ sedettero.//
Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio/ seguirono Paolo e Bàrnaba/ ed essi,/ intrattenendosi con loro,// cercavano di persuaderli a perseverare/ nella grazia di Dio.//
Il sabato seguente/ quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore.// Quando videro quella moltitudine,/ i Giudei furono ricolmi di gelosia/ e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo.// Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono:/ «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio,/ ma poiché la respingete/ e non vi giudicate degni della vita eterna,/ ecco:/ noi ci rivolgiamo ai pagani.// Così infatti ci ha ordinato il Signore:/ “Io ti ho posto per essere luce delle genti,/ perché tu porti la salvezza/ sino all’estremità della terra”».//
Nell’udire ciò,/ i pagani si rallegravano/ e glorificavano la parola del Signore,/ e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero.// La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.// Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà/ e i notabili della città/ e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba/ e li cacciarono dal loro territorio.// Allora essi,/ scossa contro di loro la polvere dei piedi,/ andarono a Icònio.// I discepoli erano pieni di gioia/ e di Spirito Santo.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 99

Rit.:Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

Seconda lettura
Ap 7,9.14-17

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L’Agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vidi:/ ecco,/ una moltitudine immensa,/ che nessuno poteva contare,/ di ogni nazione,/ tribù,/ popolo e lingua.// Tutti stavano in piedi davanti al trono/ e davanti all’Agnello,/ avvolti in vesti candide,/ e tenevano rami di palma/ nelle loro mani.//
E uno degli anziani disse:/ «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione/ e che hanno lavato le loro vesti,/ rendendole candide col sangue dell’Agnello.// Per questo stanno davanti al trono di Dio/ e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio;/ e Colui che siede sul trono/ stenderà la sua tenda sopra di loro.//
Non avranno più fame né avranno più sete,/
non li colpirà il sole né arsura alcuna,/
perché l’Agnello,/ che sta in mezzo al trono,/
sarà il loro pastore/
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.//
E Dio asciugherà ogni lacrima/ dai loro occhi».

Vangelo
Gv 10,27-30

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Alle mie pecore io do la vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

18 aprile 2010 – III di Pasqua – Letture in mp3

Il “Foglietto” delle Famiglie della Visitazione
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Prima lettura
At 5,27-32.40-41

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Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni,/ il sommo sacerdote interrogò gli apostoli dicendo:/ «Non vi avevamo espressamente proibito/ di insegnare in questo nome?// Ed ecco,/ avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento/ e volete far ricadere su di noi/ il sangue di quest’uomo».//
Rispose allora Pietro/ insieme agli apostoli:/ «Bisogna obbedire a Dio/ invece che agli uomini.// Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù,/ che voi avete ucciso appendendolo a una croce.// Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore,/ per dare a Israele conversione/ e perdono dei peccati.// E di questi fatti siamo testimoni/ noi e lo Spirito Santo,/ che Dio ha dato/ a quelli che gli obbediscono».//
Fecero flagellare [gli apostoli]/ e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù.// Quindi li rimisero in libertà./ Essi allora se ne andarono via dal Sinedrio,/ lieti di essere stati giudicati degni/ di subire oltraggi/ per il nome di Gesù.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 29

Rit.:Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Seconda lettura
Ap 5,11-14

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L’Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vidi,/ e udii voci di molti angeli/ attorno al trono e agli esseri viventi/ e agli anziani.// Il loro numero era miriadi di miriadi/ e migliaia di migliaia/ e dicevano a gran voce:/
«L’Agnello,/ che è stato immolato,/
è degno di ricevere potenza e ricchezza,/
sapienza e forza,/
onore,/ gloria e benedizione».//
Tutte le creature nel cielo e sulla terra,/ sotto terra e nel mare,/ e tutti gli esseri che vi si trovavano,/ udii che dicevano:/
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello/
lode,/ onore,/ gloria e potenza,/
nei secoli dei secoli».//
E i quattro esseri viventi dicevano:/ «Amen».// E gli anziani/ si prostrarono in adorazione.

Vangelo
Gv 21,1-19

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Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E

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nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

14 marzo 2010 – IV di Quaresima – Anno C – Letture in mp3

Prima lettura
Gs 5,9-12

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Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.

Dal libro di Giosuè

In quei giorni,/ il Signore disse a Giosuè:/ «Oggi ho allontanato da voi/ l’infamia dell’Egitto».//
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala/ e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese,/ alla sera,/ nelle steppe di Gerico.//
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra,/ àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.//
E a partire dal giorno seguente,/ come ebbero mangiato i prodotti della terra,/ la manna cessò.// Gli Israeliti non ebbero più manna;/ quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 33

Rit.: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Seconda lettura
2Cor 5,17-21

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Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ se uno è in Cristo,/ è una nuova creatura;/ le cose vecchie sono passate;/ ecco,/ ne sono nate di nuove.//
Tutto questo però viene da Dio,/ che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo/ e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.// Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo,/ non imputando agli uomini le loro colpe/ e affidando a noi la parola della riconciliazione.//
In nome di Cristo,/ dunque,/ siamo ambasciatori:/ per mezzo nostro/ è Dio stesso che esorta.// Vi supplichiamo in nome di Cristo:/ lasciatevi riconciliare con Dio.//
Colui che non aveva conosciuto peccato,/ Dio lo fece peccato in nostro favore,/ perché in lui/ noi potessimo diventare giustizia di Dio.

Vangelo
Lc 15,1-3.11-32

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Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

10 gennaio 2010 – Battesimo del Signore – Anno C – Letture in mp3

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Prima lettura
Is 40,1-5.9-11

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Si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno

Dal libro del profeta Isaìa

«Consolate,/ consolate il mio popolo/ –
dice il vostro Dio.//
Parlate al cuore di Gerusalemme/
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta/
la sua colpa è scontata,/
perché ha ricevuto dalla mano del Signore/
il doppio/ per tutti i suoi peccati».//
Una voce grida:/
«Nel deserto preparate la via al Signore,/
spianate nella steppa/ la strada per il nostro Dio.//
Ogni valle sia innalzata,/
ogni monte e ogni colle siano abbassati;/
il terreno accidentato si trasformi in piano/
e quello scosceso in vallata.//
Allora si rivelerà/ la gloria del Signore/
e tutti gli uomini insieme la vedranno,/
perché la bocca del Signore/ ha parlato».//
Sali su un alto monte,/
tu che annunci liete notizie a Sion!//
Alza la tua voce con forza,/
tu che annunci liete notizie/ a Gerusalemme.//
Alza la voce,/ non temere;/
annuncia alle città di Giuda:/ «Ecco il vostro Dio!//
Ecco,/ il Signore Dio viene con potenza,/
il suo braccio esercita il dominio.//
Ecco,/ egli ha con sé il premio/
e la sua ricompensa lo precede.//
Come un pastore/egli fa pascolare il gregge/
e con il suo braccio/ lo raduna;/
porta gli agnellini sul petto/
e conduce dolcemente/ le pecore madri».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.: Benedici il Signore, anima mia.

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Seconda lettura
Tt 2,11-14;3,4-7

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Il Signore ci ha salvato con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Figlio mio,/ è apparsa la grazia di Dio,/ che porta salvezza a tutti gli uomini/ e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani/ e a vivere in questo mondo con sobrietà,/ con giustizia/ e con pietà,/ nell’attesa della beata speranza/ e della manifestazione della gloria/ del nostro grande Dio e salvatore/ Gesù Cristo.//
Egli ha dato se stesso per noi,/ per riscattarci da ogni iniquità/ e formare per sé un popolo puro/ che gli appartenga,/ pieno di zelo per le opere buone.//
Ma quando apparvero la bontà di Dio,/ salvatore nostro,/
e il suo amore per gli uomini,/
egli ci ha salvati,/
non per opere giuste da noi compiute,/
ma per la sua misericordia,/
con un’acqua che rigenera e rinnova/ nello Spirito Santo,/
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza/
per mezzo di Gesù Cristo,/ salvatore nostro,/
affinché,/ giustificati per la sua grazia,/
diventassimo,/ nella speranza,/ eredi della vita eterna.

Vangelo
Lc 3,15-16.21-22

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Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

6 gennaio 2010 – Epifania del Signore – Letture in mp3

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Prima lettura
Is 60,1-6

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La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa

Àlzati,/ rivestiti di luce,/ perché viene la tua luce,/
la gloria del Signore brilla sopra di te.//
Poiché,/ ecco, la tenebra ricopre la terra,/
nebbia fitta avvolge i popoli;/
ma su di te risplende il Signore,/
la sua gloria appare su di te.//
Cammineranno le genti alla tua luce,/
i re allo splendore del tuo sorgere.//
Alza gli occhi intorno e guarda:/
tutti costoro si sono radunati,/ vengono a te.//
I tuoi figli vengono da lontano,/
le tue figlie/ sono portate in braccio.//
Allora guarderai e sarai raggiante,/
palpiterà/ e si dilaterà il tuo cuore,/
perché l’abbondanza del mare/ si riverserà su di te,/
verrà a te/ la ricchezza delle genti.//
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,/
dromedari di Màdian/ e di Efa,/
tutti verranno da Saba,/ portando oro e incenso/
e proclamando le glorie del Signore.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 71

Rit.:Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda lettura
Ef 3,2-3a.5-6

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Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,/ penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio,/ a me affidato/ a vostro favore:/ per rivelazione/ mi è stato fatto conoscere il mistero.//
Esso/ non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni/ come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti/ per mezzo dello Spirito:// che le genti sono chiamate,/ in Cristo Gesù,/ a condividere la stessa eredità,/ a formare lo stesso corpo/ e ad essere partecipi della stessa promessa/ per mezzo del Vangelo.

Vangelo
Mt 2,1-12

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Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.